In classe quinta, ripassare le quattro operazioni può diventare un’occasione per intrecciare linguaggi, creatività e competenze. È quello che è successo durante un’attività che ha coinvolto la matematica, l’inglese e un pizzico di fantasia digitale: la realizzazione di un lapbook delle quattro operazioni.
Il lapbook
Il lapbook è stato pensato come uno strumento per riprendere e sistematizzare le conoscenze acquisite nel corso della Scuola primaria, ma anche come un modo per rendere visibile il pensiero matematico di ciascun bambino. Ogni alunno ha avuto uno spazio personale per rappresentare le operazioni, addizione, sottrazione, moltiplicazione e divisione, attraverso schemi, esempi e regole, costruendo così una piccola “enciclopedia personale della Matematica”.
Ma l’aspetto più originale del lavoro è arrivato con un’aggiunta speciale: a ciascuna operazione, gli alunni e le alunne hanno associato un brain rot, cioè una rappresentazione creativa ispirata ai linguaggi visivi e digitali che oggi riempiono il mondo dei ragazzi.

L’aggiunta del brain rot
Il termine brain rot indica quei contenuti audiovisivi brevi e ripetitivi che, pur essendo spesso criticati per il loro potenziale effetto dispersivo, sono ormai parte integrante della cultura giovanile contemporanea. Portarli in classe in modo guidato e consapevole ha significato trasformare un fenomeno mediatico in uno strumento educativo, capace di stimolare riflessione e creatività.


A questo elemento grafico si è unito uno slogan in inglese, per esempio “Multiply your power!” o “Share your strength!”, e un superpotere legato al significato dell’operazione stessa.
In questo modo, la Matematica è uscita dai confini del quaderno per incontrare la lingua inglese, la fantasia e la cultura contemporanea. Gli slogan hanno permesso di avvicinarsi all’inglese in modo naturale e motivante, dentro un contesto di apprendimento CLIL semplice ma autentico.
I superpoteri, invece, hanno stimolato la riflessione simbolica: ogni operazione è diventata un modo per rappresentare un modo di agire nel mondo: chi somma costruisce e unisce, chi moltiplica amplifica le possibilità, chi divide condivide e distribuisce, mentre chi sottrae sa rinunciare, scegliere e alleggerire.

Il risultato finale è stato un prodotto funzionale e personale allo stesso tempo: utile per il ripasso e la consultazione, ma anche capace di raccontare l’identità e la creatività di ogni bambino.
Attraverso questo lavoro abbiamo sperimentato come la didattica possa dialogare con la cultura giovanile, accogliendo i linguaggi del presente senza rinunciare alla profondità dei contenuti. Le quattro operazioni sono diventate così non solo strumenti di calcolo, ma anche porte aperte sull’immaginazione, la lingua e la scoperta di sé.
Gli obiettivi e le fasi dell’attività
Proporre in classe questa attività è semplice, seguendo alcune accortezze. Prima di tutto, bisogna fissare bene gli obiettivi:
- consolidare le competenze sulle quattro operazioni;
- favorire la riflessione metacognitiva sul proprio modo di apprendere;
- integrare l’inglese in un contesto CLIL;
- stimolare la creatività e la consapevolezza digitale.
I materiali sono semplici da recuperare.
- Cartoncini colorati, forbici, colla, pennarelli.
- Schede per i contenuti matematici (regole, esempi, problemi).
- Fogli o cartoncini per la creazione dei brain rot e degli slogan.
Ecco una proposta per strutturare le fasi di lavoro.
- Ripasso guidato delle quattro operazioni, con schede di riferimento.
- Ideazione del brain rot: ciascun bambino sceglie un’operazione e la rappresenta con immagini, simboli e parole.
- Creazione dello slogan in inglese: breve, chiaro, legato al significato dell’operazione.
- Invenzione del superpotere collegato all’operazione e spiegazione del suo valore.
- Assemblaggio del lapbook, integrando le parti matematiche e creative.
- Condivisione finale: ogni alunno e alunna presenta il proprio lavoro, spiegando il senso del proprio brain rot e del superpotere.
Ci sono dei suggerimenti che mi sento di condividere per rendere l’attività più funzionale.
- Valorizzare il lavoro cooperativo (ad esempio, piccoli gruppi per ciascuna operazione).
- Curare la fase riflessiva, invitando gli alunni a spiegare perché hanno scelto una certa rappresentazione.
- Utilizzare la lingua inglese in modo naturale, anche solo con brevi frasi o parole-chiave.
Giuliana Disanto
Marco Brusa
Kosmè De Maria
Matteo Villa
Roberto Castaldo