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DiCultHer e la digital cultural heritage: intervista a Carmine Marinucci

Carmine Marinucci, presidente dell’Associazione internazionale DiCultHer, ha raccontato alla redazione di Dire, fare, insegnare perché è nata questa associazione e di come si fa promotrice di un nuovo approccio al diritto alla cultura.

News ed eventi 
02 ottobre 2020 di: Redazione
copertina

In un momento in cui parlare di eredità e patrimonio culturale equivale per certi versi a parlare di accessibilità e digitalizzazione, abbiamo chiesto a Carmine Marinucci, presidente dell'associazione DiCultHer, di parlarci del ruolo del Digital Cultural Heritage nella formazione dei giovani, del patrimonio culturale digitale e del suo legame con HackCultura2021.

Da dove nasce l’idea dell’associazione DiCultHer? Quali sono le attività che promuove e quali i suoi obiettivi?

DiCultHer nasce nel marzo 2015 e si occupa di formazione delle competenze nel settore del Digital Cultural Heritage in Italia. Oggi rappresenta una rete di circa ottanta istituzioni pubbliche e private, tra cui ventisette università, i principali enti di ricerca e organizzazioni culturali italiane.

Gli obiettivi sottesi alla programmazione e alle azioni di DiCultHer sono il garantire un contesto e degli sviluppi attuativi al «diritto di ogni cittadino a essere educato alla conoscenza e all’uso responsabile del digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale e dei luoghi della cultura».

Questi obiettivi, all’interno del network DiCultHer, hanno dato origine a un confronto vivace tra istituzioni – scuole, musei, associazioni ma anche singoli individui – dando in particolare voce ai giovani; permettendo loro di immaginare strumenti concreti per vivere il patrimonio culturale nel loro tempo e per lavorare alla co-creazione di un insieme di competenze digitali abilitate, oltre che alla conservazione, valorizzazione e promozione del patrimonio culturale digitale.

Nella visione della rete DiCultHer, le attività educative finalizzate a riconoscere il digitale nel valore di patrimonio culturale rappresentano la strada maestra per restituire ai giovani la piena consapevolezza del loro ruolo nel raggiungere obiettivi di crescita sociale, culturale ed economica, elementi indispensabili nella creazione di competenze di cittadinanza globale.

Qual è il vostro legame con #HackCultura2021?

#HackCultura2021 è l’edizione 2020-21 di un hackaton per studenti, promosso da DiCultHer insieme ad altri partner e finalizzato allo sviluppo di progetti digitali nelle scuole italiane, ed è parte della programmazione annuale delle nostre attività.

L’obiettivo è quello di fornire alle nuove generazioni la conoscenza dei valori dell’Eredità Culturale, e in particolare del nuovo Digital Cultural Heritage, attraverso l’integrazione fra saperi umanistici tradizionali e la conoscenza di metodi computazionali propri della nuova Cultura Digitale. Questo pone al centro la creatività dei ragazzi per affrontare, mediante l’uso consapevole del digitale, la conservazione e valorizzazione del Digital Cultural Heritage, in modo da:«Garantire a tutte le studentesse e a tutti gli studenti le competenze chiave per affrontare i cambiamenti e le sfide del loro presente, per proiettarsi al meglio nel futuro, per diventare cittadine e cittadini attivi e consapevoli, capaci di condividere valori comuni e di confrontarsi positivamente con l’altro».

Le istanze su cui DiCultHer, e in particolare #HackCultura, fondano le proprie attività sono quelle del Diritto all’istruzione e dell’accesso alla cultura. I concetti di titolarità culturale e di “presa in carico della cultura”, sia rispetto a ciò che ereditiamo dal passato, sia a ciò che abbiamo la possibilità di progettare, sono i principi guida di queste iniziative, soprattutto nella prospettiva di creare un’eredità da lasciare a chi verrà dopo di noi.

Nel concreto il nostro network ha avviato e sostenuto una serie di iniziative rivolte al mondo dell’istruzione. Queste sono incentrate sulla conoscenza dell’ecosistema digitale per la salvaguardia e la valorizzazione del patrimonio culturale attraverso la creatività dei giovani. Tra queste iniziative ci sono le varie edizioni della Settimana delle culture digitali (la cui sesta edizione si terrà su tutto il territorio nazionale dal 3 al 10 di aprile 2021), e l’hackathon degli studenti per la “titolarità culturale”. Questo, giunto alla sua terza edizione, #HackCultura2021 (che si terrà a Matera dall’8 al 10 aprile 2021), vuole dare voce e attenzione al nostro sistema scolasticoe ai ragazzi che hanno raccolto le sfide sottese ad #HackCultura.

Com’è nata l’idea della Sfida n°7 “La grande scrittura. Mille mani per una storia”?

Questa terza edizione di#HackCultura2021 vuole coinvolgere studenti e docenti ancorché “distanti”, a lavorare insieme su due nuove sfide, la prima (n.6) riguardante il tema della sostenibilità dal titolo "Adotta un Goal dell'Agenda 2030 delle NU per una 'cittadinanza del mondo' (...)". La seconda (n.7) è un vero e proprio progetto editoriale di scrittura collettiva per produrre tutti insieme, studenti e dicenti, un romanzo collettivo, dal titolo: "La grande scrittura. Mille mani per una storia". Queste sfide nascono da due nuove consapevolezze: la prima che il digitale non possa più essere considerato una variabile indipendente dalle politiche educative nazionali, ma vada inteso come strumento di supporto e rielaborazione delle politiche stesse, per sostenere il diritto all’istruzione, il diritto alla cultura e il diritto all’innovazione. La seconda è la consapevolezza del ruolo dei ragazzi nel costruire il proprio futuro; un futuro nel quale il digitale sta assumendo sempre di più valenza metodologica ed epistemologica nella strutturazione della nuova Cultura Digitale.

Ci racconta della sfida n°7 “La grande scrittura. Mille mani per una storia”?

La sfida n. 7 nasce dal confronto con l’amico scrittore Paolo Vanacore e si pone l’obiettivo, accanto agli obiettivi generali di #HackCultura, di sostenere l’educazione dei giovani alla lettura e alla scrittura per renderla un’emozione tangibile che nasce dai contenuti. L’intento è vivere l’atto creativo non più (o almeno non solo) come una scelta individuale, ma una strada da percorrere insieme per vivere un’esperienza di scrittura in condivisione e per recuperare quegli spazi dell’immaginario collettivo che accomunano tutte le culture.

È questo il senso della sfida n. 7, “La grande scrittura. Mille mani per una storia” che prevede la realizzazione di una serie di romanzi collettivi a partire dallo stesso incipit da parte di classi di studenti suddivise in squadre.

Per partecipare alla sfida n. 7 basta seguire le istruzioni a questo  link e iscriversi entro il 29 novembre 2020 utilizzando l’apposito modulo di iscrizione. Per ulteriori informazioni, assistenza e informazioni sugli altri progetti di DiCultHer è possibile rivolgersi a questo indirizzo email.