Strenne di Natale: i libri consigliati da Dire Fare Insegnare

Consigli per i più piccoli

Lì e Lù di Susanna Mattiangeli e Giulia Tudori (Feltrinelli Kids) è un libro per giovani lettori curiosi. Lì e Lù sono due piccole creature del bosco che si annoiano. Un bel giorno decidono di correre sempre più forte e finiscono prima in un boschetto, poi in altri luoghi pieni di segreti meravigliosi. Un libro che insegna come anche dalla noia possano nascere storie incredibili. I testi sono di Susanna Mattiangeli, scrittrice vincitrice del prestigioso premio Andersen nel 2018. Le bellissime illustrazioni (mix di elementi naturali e fantasiosi) sono di Giulia Tudori.

Per le letture dagli otto anni in su, segnaliamo un classico della letteratura per l’infanzia, Canto di Natale di Charles Dickens, ripubblicato da Einaudi Ragazzi in una nuova edizione illustrata (Mayumi Ono) e con traduzione d’autore (Pierdomenico Baccalario). La storia è nota ma sempre bella e commovente: tre fantasmi mostrano all’avido e ricco Scrooge il Natale del passato, del presente e del futuro. Queste storie commuovono il burbero Scrooge fino a fargli cambiare idea sulla bontà della vita.

E per i ragazzi e gli adolescenti?

Anche per i ragazzi restiamo sui classici. Il libro che vi proponiamo è un adattamento a fumetti del cult di George Orwell, La fattoria degli animali. Edito da Fanucci Comics, il testo è stato arrangiato dalla penna di Alessandro Ruggieri, a cui fanno capolino i disegni versione “manga” di Yoshiko Watanabe e di Mirko Milone. I protagonisti del libro sono i due maiali Palla di Neve e Napoleone che si ribellano allo sfruttamento del poco raccomandabile Signor Jones, nella fattoria padronale. Da qui affiorerà una delle rivoluzioni sociali più incredibili che la storia della letteratura abbia mai inventato.

Infine per i più grandi, fascia young adult, proponiamo l’ultimo romanzo di Matteo Righetto, La stanza delle mele (Feltrinelli, 2022). Una storia di formazione, ambientata nelle valli di montagna, fra le dolomiti bellunesi. Siamo nel 1954, Giacomo, orfano, viene cresciuto con austerità dal nonno, insieme ai suoi due fratelli. La montagna è quella dura e severa, un mondo ancestrale, fatto di dialetto e leggende. Quel luogo così pauroso che a Giacomo sembrava come una prigione, finirà per fargli scoprire l’amore per l’arte e conquistare la sua libertà.