“Bibliostorie ad alta voce” è un progetto che coinvolge i piccoli lettori e lettrici della Scuola primaria di età compresa tra i 6 e 10 anni in attività di lettura espressiva e animata di testi e albi illustrati, discussioni guidate e laboratori di approfondimento e condivisione. Alla base del progetto vi è l’intento di incentivare l’interesse per i libri, promuovendo nei bambini e nelle bambine un rapporto positivo con il mondo della lettura.
Come l’idea è diventata realtà
Il progetto nasce dalla passione per la lettura espressiva ad alta voce, vista come strumento di condivisione, crescita personale e valorizzazione di emozioni attraverso la parola. Questo entusiasmo si concretizza, in quanto insegnante, nella mia pratica didattica quotidiana, che ha acceso in me il desiderio di incentivare tale attività anche al di fuori del contesto scolastico. Partendo dalla consapevolezza che l’ascolto condiviso non solo arricchisce il linguaggio e stimola la riflessione, ma rafforza anche il senso di comunità e favorisce il confronto, la lettura diventa un’esperienza inclusiva e formativa, capace di alimentare la curiosità e il desiderio di conoscenza.
Di qui l’idea di proporre il progetto alle biblioteche territoriali, che si sono dette interessate e hanno deciso di intraprendere una collaborazione.
Gli incontri
Il primo incontro si è tenuto il 9 ottobre 2025 presso la Biblioteca “Gabriele D’Annunzio” di Pescara. Dopo una prima accoglienza e successiva sistemazione dei bambini negli spazi bibliotecari adibiti all’ascolto e alla lettura, ho presentato gli albi illustrati selezionati e introdotto le tematiche di discussione. In seguito ha avuto luogo la lettura espressiva che, catturando l’attenzione dei bambini, ha dato il via ad interessanti spunti di riflessione e dibattito.
Il primo albo, intitolato C’era una volta la coda della sirena, è stato pubblicato da Giunti (2023) e illustrato e scritto da Beatrice Blue: la storia parla di Theodor, un ragazzo che ama collezionare pesci e che si imbatte in una conchiglia al cui interno trova una creatura. La porta a casa, ma l’animale si indebolisce nella sua boccia di vetro. Per salvarla la riporta in mare, dove gli altri pesci le donano delle scaglie, ridandole la sua coda e permettendole di vivere. Di lì sono scaturite considerazioni circa l’importanza del rispetto della natura e delle forme di vita presenti nei vari habitat.

Avendo acceso l’interesse dei bambini sono passata alla presentazione della seconda tematica, più ampia e sentita: il pregiudizio e il coraggio visti dagli occhi di un bambino. L’albo scelto, La portinaia Apollonia, scritto da Lia Levi ed edito da Orecchio Acerbo (2005), è ambientato nell’autunno del 1943 e narra la storia di un bambino ebreo di nome Daniel che vive con la mamma e con la paura costante della portinaia Apollonia, che tutti soprannominano “strega”, per via del suo aspetto. Il bambino, tuttavia, si ricrede delle sue convinzioni quando viene messo in salvo dai soldati tedeschi dalla stessa portinaia che tanto temeva. Questa storia ha dato inizio a riflessioni circa il pregiudizio basato sulle apparenze e il suo contrasto con il senso di altruismo e coraggio, argomento che discuteremo anche negli incontri a venire. I bambini hanno compreso che non tutti quelli che si dicono giusti sono buoni e non tutti quelli che sembrano ostili sono cattivi. L’attività è durata in totale un’ora e ha ufficialmente inaugurato l’inizio del mio progetto, il cui secondo incontro si è tenuto il 6 novembre presso la stessa biblioteca e che abbiamo ripetuto nella Biblioteca “F. Di Giampaolo” pochi giorni dopo.
Qual è la visione a lungo termine che guida il progetto?
Gli obiettivi del progetto gravitano attorno al desiderio di familiarità dei bambini con l’esperienza narrativa e il libro, inteso non solo come oggetto culturale, ma anche come compagno di avventure e apprendimento. La finalità principale sta nel miglioramento delle capacità espressive e comunicative, attraverso l’elaborazione di opinioni e valutazioni su personaggi, situazioni e messaggi emersi e lo sviluppo di strategie di ascolto attivo. La lettura ad alta voce consente altresì di promuovere relazioni e dinamiche positive all’interno del gruppo di ascolto e dare voce a riflessioni senza giudizi o vincoli, lasciando spazio alla creatività individuale.
Quali valori assumono gli spazi dedicati alla lettura?
Le biblioteche sono un ambiente ideale per la concentrazione e per l’immersione in mondi narrativi, stimolando l’immaginazione e favorendo una riflessione profonda, silenziosa e condivisa sul valore delle storie e della conoscenza. Bibliostorie ad alta voce dimostra come la lettura possa diventare un ponte tra scuola, famiglia e territorio, capace di unire generazioni e contesti diversi intorno al piacere delle parole. In questo modo, leggere diventa uno spazio in cui il sapere dialoga con l’esperienza e la curiosità diventa occasione di crescita collettiva.
Silvia Piscione
Matteo Villa
Redazione
Silvia Bernardi
Roberto Castaldo