Giuseppe Paschetto non è un professore come tutti gli altri. 64 anni, di cui più di 35 passati a insegnare, ha adottato un metodo del tutto anticonvenzionale: punta a non fare annoiare gli studenti e le studentesse in classe, mai. La sua didattica non si basa sull’uso dei libri di testo, sulle lezioni frontali e sulle infinite spiegazioni, ma sull’esercizio sul campo.
Nelle sue lezioni le classi vengono coinvolte in maniera attiva a sperimentare e a misurarsi continuamente con gli argomenti trattati. Così il teorema di Euclide viene insegnato andando a misurare l’altezza degli edifici attraverso la loro ombra sul terreno, mentre le equazioni si imparano grazie a un esercizio corporeo: i ragazzi e le ragazze, divisi in termini x e y, devono spostarsi da una parte all’altra dell’aula, cambiare segno e collaborare fino a risolvere l’equazione.
Paschetto ha adottato un metro di giudizio alternativo, la Felicità Interna Lorda, grazie alla quale studenti e studentesse sono spinti a divertirsi, a giocare, a essere interessati a ciò che viene loro spiegato e di rimando gli insegnanti sono stimolati a migliorarsi, a capire come correggere il tiro proponendo via via lezioni sempre più coinvolgenti e interessanti.
Se per preparare la lezione l’insegnante ha bisogno di lavorare più ore a casa, le gratificazioni che ne derivano valgono gli sforzi: se si prepara bene una lezione si riesce a entrare in sintonia con la classe, a renderla appassionata alla materia e a fare in modo che risolva i problemi in autonomia.
Giuseppe Paschetto è l’unico professore italiano a essere stato candidato al Global Teacher Prize della Varkery Foundation nel 2019.
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