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Area Secondaria II grado

Orientamento, STEAM e diseguaglianze di genere 

Percorsi di orientamento e scelte formative: come accompagnare studenti e studentesse facendo attenzione alle disuguaglianze?

Tempo di lettura: 6 minuti

Matteo CarosiMatteo Carosi
Orientamento, STEAM e diseguaglianze di genere

Il sistema di orientamento scolastico attualmente attivo nelle scuole italiane presenta punti di forza, ma anche delle criticità che meritano attenzione. Nonostante le buone intenzioni e alcune sperimentazioni positive, il percorso di orientamento in molte scuole è ancora trattato come un’attività secondaria e occasionale. La scarsa personalizzazione e la mancanza di un supporto sistematico per tutti gli studenti e tutte le studentesse sono tra le principali lacune del sistema attuale. 

Un altro aspetto critico riguarda la disuguaglianza di genere, che si riflette in una tendenziale separazione dei percorsi disciplinari, con ragazze spesso orientate verso le materie umanistiche e i ragazzi verso quelle tecnico-scientifiche. Questo stereotipo, nonostante gli sforzi per promuovere la parità di accesso nelle discipline STEAM (Science, Technology, Engineering, Art, Mathematics), è ancora molto radicato nel sistema di orientamento. 

In questo articolo, proponiamo una mappa che ripercorre i passaggi normativi che hanno condotto all’approvazione delle Linee guida per l’orientamento del Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e analizziamo alcune criticità in relazione alle disuguaglianze di genere e all’inclusione delle materie STEAM, per riflettere sulle opportunità e le sfide ancora presenti nel nostro sistema educativo. 

Con l’emanazione delle Linee guida per l’orientamento (adottate con D.M. 22 dicembre 2022, n. 328) il MIM ha dato attuazione alla Riforma del sistema di orientamento prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Tale riforma si prefigge di rafforzare il raccordo tra il primo e il secondo ciclo di istruzione e formazione, agevolando una scelta consapevole e ponderata che valorizzi le potenzialità e i talenti di studentesse e studenti, di contribuire alla riduzione della dispersione scolastica e dell’insuccesso scolastico e di favorire l’accesso alle opportunità formative dell’istruzione terziaria, che prevede anche un focus sulla diseguaglianza di genere nei percorsi di orientamento, soprattutto nell’accesso alle materie STEAM.

In un’audizione sulle linee programmatiche del suo dicastero dalle commissioni riunite di Camera e Senato nel novembre 2022, il ministro Valditara ha affermato: 

“Orientare correttamente la persona significa anche rimuovere stereotipi che ne ostacolano il pieno sviluppo, a discapito personale e dell’intero sistema Paese. Il livello di competenze non sempre adeguato e la ridottissima platea di studenti, in particolare modo di studentesse, che scelgono discipline scientifiche, ingegneristiche e matematiche, non sono motivati dalla presunta scarsità di talenti o di meriti personali. Si tratta piuttosto di non adeguati “incontri orientativi”, cioè di un non adeguato orientamento degli studenti con queste discipline. Si rendono perciò necessarie azioni per innovare le metodologie didattiche per l’insegnamento delle discipline STEAM e per accompagnare l’orientamento al loro esercizio lungo tutti i percorsi del sistema di istruzione e formazione”. 

Da queste dichiarazioni fatte dal Ministro, hanno preso poi corpo le Linee guida per le materie STEAM del MIM del 2023. Le nuove Linee Guida ampliano la proposta metodologica degli apprendimenti rispetto alle precedenti del 2020, per rendere maggiormente diffuse le materie STEAM nei curricoli scolastici. Facendo propri gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che sono il contesto in cui le linee prendono corpo, sia teorico che in termini di finanziamenti europei, nelle Nuove Linee si parla molto di metodologie: cooperative learning, debate etc. L’innovazione a livello metodologico viene ritenuta la pratica prioritaria per far interessare gli studenti tutti alle discipline scientifiche in esame e per ridurre il divario di genere presente. Le diseguaglianze di genere appaiono essere il risultato di una mancanza di curiosità o un difetto nelle metodologie di insegnamento, cosa che va per questo risolta con l’innovazione nei metodi e la formazione dei docenti. 

Per entrare più nello specifico nei contenuti che le linee danno: 

“Come diceva Maria Montessori, per insegnare bisogna emozionare. Solo così si genererà passione verso le discipline STEM. Non solo noiose verifiche procedurali, ma anche applicazioni, esperimenti laboratoriali, giochi e sfide a cui tutti gli studenti possono partecipare. […] Occorre trovare il modo di interessarli e renderli partecipi. Le linee guida propongono di raggiungere questo risultato in molteplici modi, anche per superare le differenze sia di genere che socioeconomiche: utilizzando le nuove tecnologie didattiche a disposizione, favorendo la formazione degli insegnanti sia in itinere che all’inizio del loro percorso, promuovendo la diffusione di nuovi saperi come l’informatica. […] Infine, possono essere promosse azioni di informazione, sensibilizzazione e formazione rivolte alle famiglie, in particolare in occasione della celebrazione nelle istituzioni scolastiche della Giornata internazionale delle donne e delle ragazze nella scienza, per incoraggiare la partecipazione ai percorsi di studio nelle discipline STEM, principalmente delle alunne e delle studentesse, superando gli stereotipi di genere.” 

All’interno delle Nuove Linee guida, si parla quindi di diseguaglianze di genere nei percorsi formativi in termini di interesse generale, prestando scarsa attenzione al peso dei ruoli sociali di genere all’interno della società. Si considera inoltre la famiglia come soggetto educativo centrale, rimanendo vaghi sull’attuazione di percorsi continuativi nel tempo per affrontare il problema. 

Sarebbe meglio, in aggiunta, interrogarsi sull’importanza di attuare attività di orientamento che tengano in considerazione le strutture storiche e sociali che danno forma ai ruoli di genere nella società. 

Il concetto di orientamento, pur essendo un obiettivo permanente del percorso scolastico, assume particolare rilevanza in momenti decisivi, come la scelta della Scuola secondaria di II grado. È proprio in queste fasi che emergono con maggiore evidenza questioni strutturali e culturali, come il divario di genere nelle discipline STEAM. Nonostante gli strumenti come l’E-Portfolio (strumento digitale che raccoglie le informazioni sul percorso scolastico di uno studente, documentando le competenze acquisite e le esperienze formative) possano facilitare un accompagnamento nel portare a consapevolezza il proprio percorso, resta fondamentale sviluppare una riflessione critica riconoscendo e contrastando gli stereotipi e le discriminazioni sociali che condizionano le scelte formative. 

In questo senso, l’orientamento non è solo un momento “procedurale”, ma rientra in un processo educativo di cura delle relazioni, di ascolto e di attivazione in cui i diversi componenti di una comunità hanno la responsabilità di prendere parte. Per rinnovare l’orientamento e renderlo uno strumento per promuovere il superamento degli stereotipi, il contatto, il dialogo e lo scambio diretto, con enti, associazioni e collettivi della società civile che approfondiscono il tema dei ruoli e degli stereotipi di genere a livello culturale e socioeconomico, all’interno del percorso educativo e di orientamento, potrebbe essere una direzione importante e innovativa da prendere.  

Costruire in studenti e studentesse, ma anche nel corpo docenti, una consapevolezza concreta del fatto che nella scelta individuale del proprio percorso di studi si è influenzati dai ruoli sociali di genere all’interno della società, introiettati e interiorizzati, è un primo passo necessario per costruire quell’alleanza tra scuola e società civile utile a decostruire una volta per tutte i ruoli e gli stereotipi di genere che limitano in maniera così evidente la vita delle donne. A questo scopo, già ora gli insegnanti possono essere soggetti attivi di un cambiamento concreto, costruendo consapevolezza nelle proprie classi; ma per rendere questo intervento strutturale, sarebbero utili momenti di formazione promossi dal Ministero con focus storici, psicologici e sociologici sul tema. 

19 Dicembre 2025

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