La diagnosi di ADHD coinvolge circa il 5% della popolazione a livello mondiale; gli studenti che presentano questa problematica hanno bisogno dell’organizzazione dell’attività didattica e di modalità di facilitazione per migliorare l’apprendimento.
Problematiche scolastiche  Gestione della classe  Infanzia  Primaria  Secondaria Gli insegnanti si trovano spesso di fronte ad alunni con diagnosi di ADHD o, in generale, con problemi di attenzione o iperattività anche se non formalizzati da una diagnosi.
Le caratteristiche del Disturbo da Deficit di Attenzione Iperattività sono principalmente la difficoltà a mantenere l’attenzione per tempi lunghi, l’impulsività e l’iperattività. Possono essere presenti tutte queste caratteristiche oppure possono prevalere la disattenzione o l’iperattività/impulsività.
I problemi legati all’attenzione si manifestano attraverso l’incapacità di mantenere l’attenzione, la disorganizzazione nello svolgimento delle attività e nella conservazione del materiale, la mancata comprensione delle consegne e l’abbandonare un compito prima di averlo terminato.
I problemi legati all’iperattività si manifestano attraverso la difficoltà a stare seduti al banco, il bisogno di muoversi continuamente e l’eccessiva loquacità.
L’impulsività si manifesta attraverso l’incapacità di aspettare, il dare risposte affrettate senza pensare, fare azioni senza considerarne le conseguenze e l’incapacità di posticipare una ricompensa.
Gli alunni con questa diagnosi fanno molta fatica ad adattarsi alle regole della classe e seguire i tempi della giornata scolastica, ma ci sono alcuni accorgimenti che possono aiutarli ad adattarsi alle richieste dell’ambiente scolastico.
Un elemento molto importante è l’organizzazione dello spazio e del banco. L’aula dovrebbe essere organizzata in modo da offrire all’alunno il minor numero possibile di elementi di distrazione; sarebbe bene che il banco fosse posizionato vicino alla cattedra e il più possibile lontano da fonti di distrazione come la porta, le finestre, il cestino dei rifiuti, etc.
Un altro elemento importante è la gestione del materiale scolastico: molto spesso questi alunni fanno fatica a tenere in ordine il banco e i loro oggetti. Potrebbe essere d’aiuto lavorare, anche con tutta la classe, sull’importanza di tenere sul banco solo il materiale utile in quel momento e sul riporlo quando non serve più. È poi importante che gli spazi gestiti dall’insegnante, come la cattedra, funzionino da modello per mostrare come tenere in ordine i diversi oggetti.
Il banco dovrebbe essere disposto vicino all’insegnante e facilmente visibile per consentire di controllare frequentemente il lavoro svolto, riportare l’attenzione sul compito quando viene persa e poter mantenere facilmente il contatto oculare con l’alunno. La possibilità di guardare l’alunno lo aiuta a mantenere l’attenzione e permette all’insegnante di dare un feedback positivo più frequente.
Un altro aspetto importante è stabilire regole chiare e precise per tutti gli alunni della classe: per approfondire questo tema vi rimandiamo alla lettura dell’articolo sulla formulazione delle regole a scuola.
È importante stabilire delle routine che riguardino la giornata scolastica; le routine rendono l’ambiente più prevedibile e per questo motivo possono aiutare gli alunni con diagnosi di ADHD a capire cosa accadrà e come ci si aspetta che si comportino.
Le routine possono riguardare tutti i momenti della giornata scolastica: l’entrata e l’inizio della lezione, il suo svolgimento, l’intervallo, la fine della lezione. È particolarmente importante dedicare un tempo alla scrittura dei compiti sul diario perché i bambini disattenti spesso hanno difficoltà in questo momento e scrivono i compiti in modo sbagliato o ne scrivono solo una parte.
Nell’organizzazione dell’attività didattica è importante prevedere anche le pause; per gli alunni con ADHD è difficile portare a termine attività di lunga durata ed è quindi importante suddividere le attività in compiti più brevi, seguiti da una pausa.
È bene dare feedback frequenti su ciò che stanno svolgendo perché gli alunni con questa diagnosi faticano ad automonitorare la loro attività e regolare le proprie risorse attentive. L’obiettivo finale sarà rendere gli alunni il più autonomi possibile.
Se si vuole lavorare su comportamenti inadeguati si possono utilizzare il contratto comportamentale e la token economy.
In casi come questi è importante stabilire quali comportamenti si vogliono cambiare e lavorare su un massimo di 2 o 3 comportamenti alla volta. Si osserva in quali contesti si manifesta il comportamento, cosa lo precede e quale sia il suo risultato. Si cerca poi di modificare il contesto in modo da ridurre al minimo le circostanze che rendono più facile che il comportamento si verifichi e ci si pone come obiettivo un comportamento adeguato che possa sostituire quello che si vuole cambiare, premiando il bambino tutte le volte che lo mette in atto. È importante fornire sempre all’alunno il comportamento adeguato in modo da dargli un modello positivo.
Bisogna sempre ricordare che gli alunni con ADHD sperimentano frequentemente insuccessi e vengono sgridati sia a scuola che a casa: quando si formulano gli obiettivi comportamentali è importante che questi siano raggiungibili in modo che gli alunni possano provare l’esperienza positiva di essere premiati.