Dire, fare, insegnare
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Introduzione alla neurodidattica: cosa deve sapere un insegnante

In questo articolo, Carina Frossasco introduce alcuni metodi neurodidattici in grado di rendere l'apprendimento più efficace e coinvolgente.

Metodologie 
24 luglio 2023 di: Carina Frossasco
copertina

Gli ultimi progressi neuroscientifici in educazione, così come i nuovi metodi d’indagine cerebrali, hanno permesso da un po’ di tempo a questa parte di conoscere in modo più approfondito come impara il cervello. Grazie a questi studi, sappiamo che il nostro cervello apprende attraverso l'esperienza e che, grazie alla sua plasticità, può modificarsi durante l’arco di tutta la vita.

Le nuove ricerche confermano, inoltre, che il nostro cervello impara meglio quando ci troviamo in compagnia di altri, che è sociale. Pertanto, nella misura in cui utilizziamo metodologie attive e partecipative, come l'apprendimento cooperativo e l'apprendimento basato su progetti, non solo incoraggiamo le relazioni sociali, ma anche il livello di attenzione e di assimilazione sostenuto. Se per giunta lo facciamo attraverso il gioco, che genera piacere e benessere, otteniamo un impatto diretto sul livello di motivazione degli studenti.

Un altro dato che riceviamo dalle neuroscienze è che, se ci serviamo di canali multisensoriali, offriamo ai nostri alunni la possibilità di manipolare le informazioni per diverse vie, abbattendo così le barriere e contribuendo a costruire un ambiente inclusivo. Tutte queste informazioni diventano rilevanti in ambito educativo, giacché consentono ai docenti di migliorare la didattica nelle aule e di sviluppare processi di insegnamento e apprendimento più coerenti, genuini e significativi attraverso la neurodidattica.

Una nuova disciplina per un insegnamento più efficace

Prima di tutto, definiamo neurodidattica. Essa è la disciplina che fonde didattica e neuroscienze e che garantisce all'educazione un nuovo orientamento, il cui scopo è progettare strategie didattiche e metodologiche più efficienti, applicando le conoscenze sul funzionamento cerebrale e su come i processi neurobiologici intervengono nell'apprendimento.

Questa si basa su diversi principi, tra cui: "non si può imparare senza entrare in contatto con le emozioni”, perché le emozioni, scatenano una serie di meccanismi che costituiscono pilastri per l'apprendimento, come la produzione di neurotrasmettitori e l’attivazione delle funzioni esecutive.

Ecco alcuni suggerimenti per creare un'aula "cervello compatibile" applicando strategie neurodidattiche:

  • Coinvolgimento emotivo: è importante suscitare emozioni negli studenti durante il processo di apprendimento. Gli insegnanti possono creare un ambiente positivo, stimolante e sicuro che favorisca l'interesse, la motivazione e l'attenzione degli studenti.
  • Apprendimento esperienziale: si enfatizza l'apprendimento attraverso l'esperienza pratica e l'interazione con l'ambiente. Si possono utilizzare attività pratiche, simulazioni, giochi di ruolo e progetti per consentire agli studenti di sperimentare ciò che stanno imparando.
  • Variazione e stimolazione: la variazione costante del materiale e delle attività didattiche possono aiutare il cervello degli studenti a rimanere attivo e impegnato.
  • Metacognizione: stimolare la capacità di riflettere consapevolmente sul proprio processo di apprendimento incoraggia gli studenti a monitorare il loro pensiero.
  • Ripetizione e consolidamento: la ripetizione e il consolidamento delle informazioni sono essenziali per il trasferimento delle conoscenze dalla memoria di lavoro alla memoria a lungo termine. Si possono utilizzare tecniche di revisione periodica e quiz.
  • Apprendimento multisensoriale: coinvolgere più sensi nell'apprendimento può migliorare la memoria e la comprensione. È consigliabile scegliere diverse vie sensoriali per aiutare la memoria.
  • Adattamento e differenziazione: è importante adattare l'insegnamento alle diverse esigenze e stili di apprendimento degli studenti. Gli insegnanti possono utilizzare approcci differenziati, materiali didattici e strategie di supporto diversificate per incontrare le diverse esigenze degli studenti.

Strumenti e metodi neurodidattici

Ci sono sempre più fonti che confermano l’importanza delle neuroscienze in ambito scolastico e disponiamo di numerose risorse didattiche per valutare l'efficacia di questi processi in classe. Alcune delle metodologie educative, pensate per arricchire l'esperienza di apprendimento degli studenti, avvallate dalla neurodidattica sono:

  • Apprendimento basato su progetti: questa metodologia coinvolge gli studenti nella risoluzione di problemi reali e compiti autentici, incoraggiandoli ad applicare le conoscenze e le competenze acquisite in situazioni pratiche. Gli studenti lavorano in gruppi (o individualmente) per identificare soluzioni, sviluppare progetti e presentare risultati. Questo approccio promuove l'autoapprendimento, la collaborazione e lo sviluppo di abilità trasversali, come la risoluzione dei problemi, la creatività e la comunicazione.
  • Flipped classroom: in questo caso, gli studenti studiano i concetti di base a casa attraverso materiali didattici come video, letture o tutorial online. In classe, il tempo viene dedicato all'applicazione pratica dei concetti attraverso discussioni, attività collaborative e progetti. Questo approccio favorisce l'apprendimento attivo, l'interazione tra gli studenti e l'insegnante e consente agli insegnanti di fornire un supporto personalizzato durante le attività in classe.
  • Gamification: consiste nell'introdurre elementi di gioco nell'ambito dell'apprendimento, per esempio, punteggi, livelli, sfide e premi per rendere l'apprendimento più coinvolgente e motivante. Questo approccio sfrutta la naturale propensione dei ragazzi al gioco e promuove l'interesse, la partecipazione attiva e la competizione positiva.
  • Apprendimento basato sulla ricerca: questo approccio mette gli studenti al centro del processo di apprendimento, incoraggiandoli a esplorare, indagare e condurre ricerche autonome su argomenti di loro interesse. Gli studenti imparano a formulare domande, cercare informazioni, analizzare dati e comunicare i loro risultati. Questo approccio sviluppa abilità di pensiero critico, problem solving e capacità di ricerca autonoma.
  • Tecnologie digitali: l'integrazione di tecnologie digitali nell'educazione offre molte opportunità. Per esempio, l'uso di dispositivi mobili, applicazioni educative, simulazioni, realtà virtuale, strumenti di collaborazione online e piattaforme di apprendimento digitale. Le tecnologie digitali possono, se ben integrate, migliorare l'accesso alle risorse, favorire l'interattività, personalizzare l'apprendimento e sviluppare competenze digitali essenziali per il mondo odierno.
  • Peer learning: questo approccio promuove l'apprendimento tra pari, in cui gli studenti collaborano e si insegnano a vicenda. Gli studenti lavorano in gruppi o coppie, condividendo le conoscenze, discutendo idee, risolvendo problemi e fornendosi feedback reciproci. Questo approccio favorisce l'interazione sociale, lo sviluppo delle abilità comunicative e l'apprendimento attraverso la spiegazione e l'elaborazione delle informazioni.

L'implementazione della neurodidattica nell'aula richiede che gli insegnanti siano adeguatamente formati per comprendere i principi di base delle neuroscienze e le loro applicazioni pratiche all'insegnamento.

È importante sottolineare che la neurodidattica è un campo di ricerca in evoluzione e che l'applicazione pratica di queste metodologie richiede valutazioni e riadattamenti continui in base alle esigenze degli studenti e ai risultati delle ricerche più recenti.