Skip to content
  • Autori magazine dire fare insegnare

    Autori

    Magazine

    I nostri autori e autrici sono insegnanti, educatori e professionisti: su Dire, fare, insegnare condividono pratiche didattiche, idee e progetti e raccontano le strategie che sperimentano ogni giorno in prima persona dentro e fuori dall’aula.
    Tutti gli autori Magazine
  • Autori books dire fare insegnare

    Autori

    Books

    Alle sfide della scuola di oggi e domani dedicano le loro parole e le loro riflessioni gli autori e autrici delle collane DFI Books: esperti e docenti che ci guidano tra metodologie efficaci e spunti operativi per rinnovare la didattica.
    Tutti gli autori Books

Area Secondaria II grado

“Il collezionista”: il video d’animazione come strumento didattico e di riflessione filosofica

Maria Cristina Pifferi racconta l’esperienza delle “Romanae Disputationes” come opportunità di sfida e crescita per ragazze, ragazzi e docenti della Scuola secondaria.

Tempo di lettura: 12 minuti

maria cristina pifferiMaria Cristina Pifferi
cinema

L’articolo ha origine dall’esperienza condivisa dei docenti Maria Cristina Pifferi, Evelina Frisenna, Tommaso Marelli, Laura Menegola, Giuditta Sfondrini e di alcuni studenti del Liceo “Enrico Fermi” di Cantù, in riferimento alla loro partecipazione al concorso nazionale di Filosofia Romanae Disputationes.

Esso ha lo scopo di mettere in luce le potenzialità didattiche del video, in particolare del video d’animazione, per raccontare storieesprimere pensieriattualizzare riflessioni filosofiche attraverso un’esperienza multimediale e contemporanea.

Progettare, cercare e realizzare in autonomia

Sin dalla prima edizione di Romanae Disputationes (RD), un concorso nazionale di Filosofia per studentesse e studenti della Scuola secondaria di II gradoun gruppo di docenti entusiasti del liceo “Enrico Fermi” di Cantù ha invitato ragazze e ragazzi di diverse classi e indirizzi a partecipare al concorso, scegliendo il linguaggio filmico come strumento privilegiato per esprimere le proprie idee di carattere filosofico. Nella realizzazione dei video, dunque, si è curato il contenuto filosofico in riferimento ad un tema specifico, esplicitandolo in modo tale da risultare evidente al fruitore.

Quest’anno la tematica filosofica proposta dal concorso erano “i valori”, il cui approfondimento è stato affrontato attraverso la visione o la ripresa in classe della lezione inaugurale del concorso e di alcune video-lezioni su autori specifici, proposte da docenti universitari in collaborazione con RD. Gli insegnanti, secondo modalità diversificate, hanno fornito ai propri studenti indicazioni di metodo utili a favorire la gestione proficua dei tempi e a definire dei canovacci da cui trasparissero dei messaggi, sia impliciti che espliciti. Ai ragazzi è stata lasciata piena autonomia nella scelta degli argomenti, delle contestualizzazioni, dello stile, della divisione dei compiti e dell’assunzione di ruoli. L’insegnante, di fatto, si è posto come un facilitatore e un consulente “esperto”, in merito alle delucidazioni su temi e problemi emersi nel lavoro di documentazione storico-filosofica.

Competenze e lavoro di squadra

Il percorso specifico di progettazione e produzione dei video è stato dunque sviluppato prevalentemente in autonomia da parte di alunne e alunni, che si sono dimostrati autonomi e capaci in tutte le fasi del lavoro.

Il valore formativo dell’esperienza è innanzitutto individuabile nella possibilità di sviluppare competenze trasversali e soft skills, attraverso un lavoro cooperativo e dialogico di organizzazione, di discussione e di condivisione. Inoltre si ritiene che il linguaggio filmico costituisca una concreta opportunità di connettere, comporre e tradurre in maniera creativa e attuale il pensiero logico, linguistico-proposizionale, e il pensiero analogico, visivo e intuitivo, favorendo un apprendimento realmente significativo attraverso un mezzo vicino all’esperienza multimediale contemporanea.

La tipologia dagli elaborati prodotti dai diversi team mette in luce la differente sensibilità degli autori, che, individuando storie o suggestioni, hanno reso attuale e vicino alla quotidianità un tema classico della riflessione filosofica, secondo aspetti prospetticamente molto diversi, ma tutti particolarmente significativi.

La riflessione sul valore, nella sua prossimità al vissuto di ciascuno e nella sua attuabilità in molteplici direzioni (genetica, critica, gerarchica, assiologica o esistenziale) si è rivelata particolarmente sfidante e ha incentivato l’impegno, la partecipazione e addirittura la passione, a tratti davvero entusiastica, di studentesse e studenti.

Competenze e lavoro di squadra

Il percorso specifico di progettazione e produzione dei video è stato dunque sviluppato prevalentemente in autonomia da parte di alunne e alunni, che si sono dimostrati autonomi e capaci in tutte le fasi del lavoro.

Il valore formativo dell’esperienza è innanzitutto individuabile nella possibilità di sviluppare competenze trasversali e soft skills, attraverso un lavoro cooperativo e dialogico di organizzazione, di discussione e di condivisione. Inoltre si ritiene che il linguaggio filmico costituisca una concreta opportunità di connettere, comporre e tradurre in maniera creativa e attuale il pensiero logico, linguistico-proposizionale, e il pensiero analogico, visivo e intuitivo, favorendo un apprendimento realmente significativo attraverso un mezzo vicino all’esperienza multimediale contemporanea.

La tipologia dagli elaborati prodotti dai diversi team mette in luce la differente sensibilità degli autori, che, individuando storie o suggestioni, hanno reso attuale e vicino alla quotidianità un tema classico della riflessione filosofica, secondo aspetti prospetticamente molto diversi, ma tutti particolarmente significativi.

La riflessione sul valore, nella sua prossimità al vissuto di ciascuno e nella sua attuabilità in molteplici direzioni (genetica, critica, gerarchica, assiologica o esistenziale) si è rivelata particolarmente sfidante e ha incentivato l’impegno, la partecipazione e addirittura la passione, a tratti davvero entusiastica, di studentesse e studenti.

Il racconto di un’esperienza

“Il cortometraggio fa un uso molto interessante dell’animazione: un linguaggio del cinema che, come dice il grande animatore italiano Simone Massi, dovrebbe essere usato per raccontare storie che non possono essere raccontate attraverso il cinema tradizionale. Questo è esattamente quello che fa questo cortometraggio, portando sullo schermo una storia impossibile da raccontare altrimenti, che si fa simbolo del giudizio e del valore delle vite altrui e della nostra”.

Questo è il giudizio con il quale è stato premiato il video d’animazione dal titolo Il Collezionista, realizzato dagli studenti Federica Di Luzio e Simone Casati, che ha ottenuto il secondo posto nella categoria Video Senior.

Federica e Simone mi hanno chiesto di accompagnarli in un’esperienza stimolante ma impegnativa: partecipare al concorso Romanae Disputationes rappresentando le proprie riflessioni sul tema dei “valori” attraverso il linguaggio cinematografico d’animazione. Questo viaggio racconta di un’esperienza didattica davvero originale e della versatilità del video d’animazione per rappresentare idee e riflessioni anche di natura filosofica.

Prima di iniziare, è stato essenziale prendersi del tempo per pianificare e fissare gli obiettivi e le fasi di lavoro. Innanzitutto gli studenti hanno condiviso idee, studio, approfondimenti sul tema dei valori e, infine, hanno scelto una tesi da sostenere. Hanno creato così uno storyboard per il video, essenziale per garantire un piano chiaro e coerente per l’intero processo di animazione. Lo storyboard ha incluso disegni, immagini e idee chiave, design dei personaggi, dialoghi, musica ed effetti sonori.

Una volta ottenuto uno storyboard di base, è stato necessario rivederlo accuratamente più volte per passare poi alla vera e propria realizzazione del cortometraggio. Il doppiaggio e la musica, infine, sono stati utilizzati per esaltare le immagini.

La produzione di questo elaborato video ha richiesto molte ore di lavoro, un grande impegno, riflessioni, confronto e un incredibile sforzo creativo. I programmi utilizzati sono stati: Ibis Paint per animazione e disegno e Cup Cut per editing e audio.

L’idea che ha portato alla creazione dei due personaggi protagonisti della storia è maturata osservando e riflettendo su una sfilata dal titolo The four layers of the human body di Robert Wun, un connubio interessante tra moda e arte.

Il lavoro contiene infine numerosi significati simbolici e filosofici: Hobbes e lo stato di natura; Kant e l’immagine del legno storto; Hegel e la dialettica servo-padrone; la pace kantiana e il significato profondo dei valori umani.

La storia

Il video racconta la storia di un essere immortale, affascinato dagli esseri umani, dalle loro vite, dal modo in cui essi si relazionano tra loro e dalle forze che controllano e influenzano le loro azioni.

Egli colleziona in maniera compulsiva le anime degli uomini, rappresentate simbolicamente da gemme preziose, e le ordina secondo una gerarchia personale, ma primitiva. È attratto infatti dal potere e dal guadagno: per lui i valori morali appaiono privi di senso.

La sua collezione si arricchisce incessantemente, ma un giorno – in un momento che sembra sospeso tra realtà e sogno – incontra la Morte, che, però, non gli rivela subito la propria identità. Intrattiene dunque con la “forestiera” una lunga conversazione ed essa gli mostra alcune delle anime che ha raccolto.

La maggior parte di esse appartiene ad animali o a persone semplici, all’apparenza insignificanti, schiacciate da individui potenti che, in realtà, non possiedono alcun valore.

Al protagonista vengono mostrate dunque le forze e i significati che si celano dietro le azioni umane. Egli viene sopraffatto da un profondo senso di tristezza, poiché sa che non potrà mai provare veramente quelle emozioni. Alla fine dell’incontro, al protagonista viene offerta la possibilità di reincarnarsi in un essere umano. Ed egli accetta. Tuttavia, durante la sua vita mortale, ricade lentamente e nuovamente nell’ossessione per i valori superficiali. Solo quando la Morte tornerà da lui per chiedergli conto di ciò che ha fatto e di come ha vissuto, egli riuscirà a comprendere veramente la natura dei valori umani e il legame profondo che questi hanno con la paura della morte.

Concept video
Immagine fornita da Maria Cristina Pifferi

La storia

Il video racconta la storia di un essere immortale, affascinato dagli esseri umani, dalle loro vite, dal modo in cui essi si relazionano tra loro e dalle forze che controllano e influenzano le loro azioni.

Egli colleziona in maniera compulsiva le anime degli uomini, rappresentate simbolicamente da gemme preziose, e le ordina secondo una gerarchia personale, ma primitiva. È attratto infatti dal potere e dal guadagno: per lui i valori morali appaiono privi di senso.

La sua collezione si arricchisce incessantemente, ma un giorno – in un momento che sembra sospeso tra realtà e sogno – incontra la Morte, che, però, non gli rivela subito la propria identità. Intrattiene dunque con la “forestiera” una lunga conversazione ed essa gli mostra alcune delle anime che ha raccolto. La maggior parte di esse appartiene ad animali o a persone semplici, all’apparenza insignificanti, schiacciate da individui potenti che, in realtà, non possiedono alcun valore.

Al protagonista vengono mostrate dunque le forze e i significati che si celano dietro le azioni umane. Egli viene sopraffatto da un profondo senso di tristezza, poiché sa che non potrà mai provare veramente quelle emozioni. Alla fine dell’incontro, al protagonista viene offerta la possibilità di reincarnarsi in un essere umano. Ed egli accetta. Tuttavia, durante la sua vita mortale, ricade lentamente e nuovamente nell’ossessione per i valori superficiali. Solo quando la Morte tornerà da lui per chiedergli conto di ciò che ha fatto e di come ha vissuto, egli riuscirà a comprendere veramente la natura dei valori umani e il legame profondo che questi hanno con la paura della morte.

Narrazione e filosofia: alcune chiavi di lettura

valori morali sono infatti spesso percepiti come principi universali, immutabili o innati. Le società li tramandano come fondamenti etici imprescindibili per la convivenza civile e gli individui li interiorizzano come guide per distinguere il bene dal male. Tuttavia, se analizziamo più a fondo la questione, emerge, secondo gli autori del video, un approccio diverso, disilluso, ma più realistico: molti di questi valori non sono altro che convenzioni sociali, strettamente legate alla paura della morte che abita da sempre l’essere umano. Quando la sopravvivenza viene minacciata, i valori morali – che appaiono così solidi in tempi di sicurezza e stabilità – spesso vacillano, rivelando la loro natura contingente: l’etica cede il passo alla paura. La lealtà, l’altruismo, la giustizia e persino il rispetto della vita altrui possono diventare secondari quando la propria vita è a rischio. Questo fenomeno mette in luce una verità scomoda: i valori morali non esistono a priori, sono strumenti culturali utili per garantire stabilità e cooperazione all’interno di contesti sicuri.

Cervelli ingranaggi
Designed by Freepik

Hobbes, nella sua famosa espressione “homo homini lupus”, descrive l’essere umano nello stato di natura come guidato unicamente dall’istinto di autoconservazione. Secondo Hobbes i valori morali non esistono nello stato naturale, sono la diretta conseguenza di un patto sociale scaturito dalla paura di una morte violenta.

Anche Immanuel Kant, pur con una visione più ottimistica rispetto a quella hobbesiana, riconosce l’imperfezione della natura umana, descrivendola come un “legno storto”. Secondo Kant, l’uomo è consapevole della legge morale, ma è costantemente in lotta con i propri impulsi naturali. La moralità, per Kant, è un imperativo categorico che dovrebbe guidare l’essere umano in ogni situazione.

Tuttavia, sempre secondo gli autori del video, questa tensione tra la legge morale e l’istinto di sopravvivenza dimostra quanto i valori siano vulnerabili. Nel saggio Per la pace perpetua, Kant propone un modello etico-politico in cui la pace non è solo assenza di guerra, ma un ordine fondato su principi morali universali. Tuttavia, egli stesso denota come questa visione ideale si scontri con la realtà della natura umana: la storia dimostra che, di fronte alla paura della morte o alla minaccia di distruzione, gli accordi di pace e i principi morali vengono spesso disattesi.

Secondo Hegel, infine, la dinamica tra servo e padrone nasce dal confronto originario tra due individui che lottano per il riconoscimento reciproco. Questo scontro ha come sfondo la paura: uno dei due individui sceglie di sottomettersi per evitare la morte, mentre l’altro è disposto a rischiare la propria vita pur di ottenere il riconoscimento dell’altro. In un contesto sociale più ampio, secondo i ragazzi, questa dinamica mostra come i valori morali siano spesso subordinati al bisogno di sopravvivere. La sottomissione, l’adattamento e il compromesso diventano strategie di sopravvivenza che, nei momenti di crisi, prendono il posto di principi etici apparentemente solidi.

Conclusioni

Per concludere, le Romane Disputationes sono, per docenti e studenti, un’occasione stimolante a più livelli. Oltre che costituire un’ottima opportunità di aggiornamento e confronto con il mondo accademico, esse permettono di rinnovare l’offerta didattica tradizionale e ordinaria (orientata spesso più alla ricostruzione storica che non alla costruzione operativa e problematizzante), offrendo a studentesse e studenti la possibilità di cimentarsi con un compito di realtà che intercetta il desiderio di apprendere e li chiama a “vivere” e “con-dividere” la filosofia, attraverso linguaggi inediti e attuali.

18 Marzo 2025

Scopri i nostri libri
Roberto CastaldoRoberto Castaldo

Pensatori abituali: Make Learning and Thinking Visible nell’era dell’IA generativa

Un viaggio condiviso nella metodologia Making Learning and Thinking Visible (MLTV) per conoscere routine di pensiero semplici e ripetibili, che aiutano a rendere visibili i processi di apprendimento. Un libro pensato per gli insegnanti-eroi che vogliono accettare la chiamata al cambiamento, anche con l’aiuto dell’intelligenza artificiale generativa.
Scopri di più
Libro Pensatori Abituali

Iscriviti a
Didattica Espresso.