Introduzione
L’anno scorso abbiamo curato una pubblicazione sulla strage di Piazza della Loggia (Brescia, 28 maggio 1974): il lavoro tralasciava il contesto storico della strage (autori, mandanti, etc.), per prendere in considerazione esclusivamente le commemorazioni istituzionali della strage, tenute nel giorno dell’anniversario (28 maggio 2023). Siamo partiti dalle tre cariche più importanti (presidente della Repubblica, presidente del Senato, presidente della Camera) e poi abbiamo registrato commemorazioni e riflessioni da parte del capo del Governo e dei ministri.
Qui si è posto un primo problema perché la comunicazione politica al giorno d’oggi utilizza innumerevoli canali: la stampa (su carta e online), la tv, i social network. Per rendere più agevole il lavoro ci siamo concentrati sulla comunicazione nel web e abbiamo tenuto in considerazione solo le comunicazioni via X (all’epoca si chiamava ancora Twitter) oppure i siti istituzionali (Quirinale, Palazzo Chigi, Palazzo Madama, ministeri).
Il lessico politico
Superato il problema “tecnico”, rimane comunque il problema del lessico politico, non sempre agevole. La questione è in realtà è un po’ più ampia e proviamo a schematizzarla nel modo seguente:
- quali eventi del passato commemorano le istituzioni (cioè quali scelte compiono e perché);
- quale modalità comunicativa scelgono (parole/concetti eccetera).
È evidente che le istituzioni selezionano il passato degno di essere ricordato e in questo modo lo “interpretano” e lo “spiegano”. Come fa l’insegnante in classe. Per questo una commemorazione può diventare lo spunto per una discussione che, a partire dal singolo evento che viene ricordato, può toccare altri ambiti e in questo modo può diventare un ausilio didattico importante.
L’eccidio della Certosa, 11-20 agosto 2024
Affrontiamo in questa sede la commemorazione di un eccidio fascista avvenuto a Ferrara nel 1944 partendo direttamente dalla commemorazione svolta da parte delle istituzioni (riprenderemo in chiusura la vicenda storica nel dettaglio). La cerimonia si è tenuta la mattina del 10 agosto 2024 all’interno della Certosa (nei pressi delle due lapidi che ricordano i caduti). La cronaca si può leggere sulla stampa locale, noi qui ci concentriamo solo sull’intervento tenuto dalle autorità, rappresentate – per quanto riguarda l’amministrazione comunale – dal vicesindaco. Riportiamo di seguito il suo discorso seguendo la trascrizione della «Nuova Ferrara» a cui manca, se ben ricordiamo, l’elenco inziale con i nomi dei caduti:
“La nostra comunità si stringe attorno alla memoria di un’atroce brutalità. Il tempo non assopisce il senso di ingiustizia: tramandare la memoria è un compito imprescindibile e deve essere coltivato dalle istituzioni. Ferrara sarà per sempre un faro di memoria dei tanti caduti innocenti che la nostra città ha purtroppo pianto. Il vostro sacrificio non sarà mai dimenticato”.
Il primo elemento che salta agli occhi è la concisione. In seconda battuta l’assenza di riferimenti precisi: non compaiono categorie politiche per i caduti, non compaiono categorie politiche per i loro assassini. Non c’è spazio, inoltre, per una contestualizzazione storica, anzi manca completamente qualsiasi indicazione temporale. Le vittime, gli assassini, il contesto sono tre elementi che non vengono specificati. Se fossero state presenti delle classi di scuola forse non avrebbero potuto, sulla base di questo intervento, comprendere i fatti, cioè l’eccidio.
È vero che l’intervento storico è venuto subito dopo l’intervento del vicesindaco, ed è stato assunto da chi si occupa di storia per mestiere. Nessuno può pretendere del resto dagli amministratori incursioni in ambiti specialistici che sono pertinenti ad altre figure. Dovessimo citare un esempio concreto di intervento istituzionale a una commemorazione, si potrebbe far riferimento al discorso tenuto da Matteo Lepore, sindaco di Bologna, durante la commemorazione del 2 agosto 2024 (o nei due anni precedenti). Si tratta di interventi chiari e diretti sul piano politico ma anche su quello storico.

Il discorso del 2 agosto 2022 ci è sembrato così efficace e importante che lo abbiamo stampato l’anno stesso (tra l’altro nella stessa collana dove è uscito il lavoro sulla strage di Brescia, citato all’inizio) e lo usiamo sistematicamente come materiale didattico a scuola.
La parola “Antifascismo”
Molti ricorderanno il dibattito del marzo 2023 dopo la commemorazione dell’eccidio delle Fosse Ardeatine: il fatto che membri del governo abbiano commemorato le 335 vittime come italiani e non come antifascisti (resistenti, oppositori politici, ebrei) è stato oggetto di molteplici critiche. Per il 25 aprile 2023 un lungo testo del presidente del Consiglio inviato al «Corriere della Sera» non contemplava il lemma antifascismo; e l’anno successivo, nell’intervento tenuto in occasione della Festa della Liberazione, il presidente del Consiglio ha ripreso i concetti espressi in precedenza ma non ha voluto dichiararsi antifascista.
Nell’aprile 2023 il presidente del Senato (la seconda carica istituzionale) si è spinto più in là, arrivando ad affermare che la parola “antifascismo” non è presente nella nostra Costituzione, e anche in quel caso ne seguì un piccolo dibattito. Bisogna citare ancora almeno un altro episodio: nello stesso giorno della commemorazione della Certosa, a Milano si è tenuta la commemorazione dei martiri di Piazzale Loreto. L’assessore della Regione Lombardia Massimo Sertori ha tenuto il discorso commemorativo e, secondo la stampa, ha parlato di 15 uomini fucilati da “forze di occupazione straniera”, senza alcun riferimento alle forze fasciste.
Il “modello Mattarella”
Nell’ambito della comunicazione istituzionale forse potremmo individuare un altro modello, che qui chiameremo “modello Mattarella”.
Riportiamo di seguito alcuni passaggi da interventi e commemorazioni che si devono al Presidente della Repubblica:
12 agosto 2024, strage di S. Anna di Stazzema:
“Il 12 agosto di ottant’anni or sono reparti delle SS naziste, con la complicità fascista, compirono nelle frazioni di Stazzema uno degli eccidi più spietati della Seconda Guerra Mondiale, uccidendo senza pietà donne, anziani, bambini, sfollati che pensavano di aver trovato un rifugio sottraendosi ai combattimenti”.
2 agosto 2024, strage di Bologna: “Con profondi sentimenti di solidarietà, quarantaquattro anni dopo l’attentato, ci uniamo ai familiari delle vittime e alla Città di Bologna, teatro di una spietata strategia eversiva neofascista nutrita di complicità annidate in consorterie sovversive che hanno tentato di aggredire la libertà conquistata dagli italiani”.
4 agosto 2024, strage dell’Italicus: “Nella catena sanguinosa della stagione stragista dell’estrema destra italiana, di cui la strage dell’Italicus è parte significativa, emerge la matrice neofascista, come sottolineato dalla sentenza della Corte di Cassazione e dalle conclusioni della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia P2, pur se i procedimenti giudiziari non hanno portato alla espressa condanna di responsabili”.
28 maggio 2024, strage di Brescia: “Fu, allora, che il terrorismo nero decise di alzare il livello di azione criminale. Con quella bomba ad alto potenziale, collocata, con ignobile perfidia, in un cestino sotto i portici, Brescia fu colpita al cuore. Colpita nella sua bella piazza, centro pulsante della vita cittadina, durante una mattinata di impegno civico in cui un popolo senz’armi era sceso in strada accanto alle forze sociali e politiche per ribadire un forte no alla violenza e alla paura.
L’intento immediato degli attentatori era chiaro: punire e terrorizzare chi manifestava contro il neofascismo e in favore della democrazia”. Ciò che ci preme dire è che gli interventi politici possono essere molto chiari. Il merito del Presidente della Repubblica è quello, tra i tanti, di non voler sminuire le commemorazioni con parole generiche.
Tornando quindi a Ferrara: aver taciuto nell’intervento per i morti della Certosa (11-20 agosto 1944) i termini fascismo e antifascismo è un elemento che, a nostro modo di vedere, priva la vicenda di un contesto storico e politico preciso. I due termini indicano realtà e dinamiche che proseguononella seconda metà del Novecento: l’antifascismo è una realtà concreta nei decenni successivi come lo è, ahinoi, anche il fascismo che abbiamo imparato a chiamare neofascismo, e lo stragismo è lì a ricordarcelo.
Quindi affrontare il fascismo storico (e la commemorazione dell’eccidio della Certosa offre questa opportunità) permette a tutti noi, e soprattutto a ragazze e ragazzi, di comprendere un po’ meglio il presente e il recente passato, in cui il neofascismo ha svolto una parte non secondaria.

L’eccidio della Certosa
Siamo partiti dall’eccidio ferrarese, ma in realtà lo abbiamo tenuto sullo sfondo. Riportiamo di seguito una veloce sintesi della vicenda.
L’11 agosto 1944, alle ore 4.45, vengono fucilati sette antifascisti nel cimitero della Certosa: Tersillo Sivieri, Guido Droghetti, Amleto Piccoli, Gaetano Bini, Guido Fillini “perché coinvolti in modo indubbio nella organizzazione comunista”; Renato Squarzanti “perché comunista (…) sospetto autore di attentato con esplosivi contro l’ufficio di collocamento germanico avvenuto l’8 luglio”; Romeo Bighi “perché ribelle e sbandato”.
Dopo la morte del maresciallo di P.S. Mario Villani (ucciso nel pomeriggio del 10 agosto) vengono arrestati Donato Cazzato, Cerere Bagnolati, Giovanni Magoni, Mario Zanella, Spartaco Ganzaroli, Giovanni Guerzoni: “facevano parte dell’organizzazione comunista ed avevano partecipato sia a riunioni tenute nella periferia della città e sia ad azioni criminose”. Donato Cazzato e Mario Zanella vengono fucilati alla Certosa la sera del 20 agosto 1944.
Il valore delle cerimonie istituzionali sul piano didattico
Per quanto riguarda le vicende storiche di anni recenti i libri di testo di scuola media non possono offrire sistematicamente degli approfondimenti, per questo motivo i discorsi politici e istituzionali possono essere un ottimo strumento didattico che va a integrare il manuale.
Per quanto riguarda gli eccidi nazifascisti il manuale di terza media cita generalmente vicende le cui dimensioni sono ben più grandi di quelle della Certosa di Ferrara: Fosse Ardeatine, Sant’Anna di Stazzema, Monte Sole. A maggior ragione un’attenzione particolare per gli eccidi accaduti in parti diverse della penisola (e per le rispettive commemorazioni) può essere spunto a livello locale per approfondimenti mirati.
In seconda battuta prendere familiarità con il lessico politico può essere un’ottima occasione per gli studenti per imparare a orientarsi senza imbarazzi nelle vicende quotidiane, o banalmente per comprendere meglio il telegiornale. A maggior ragione per il fatto che questi testi permettono, come abbiamo provato a esporre in queste pagine, un duplice lavoro: lo studio della vicenda in sé e per sé, ma anche lo studio del presente, poiché il modo in cui leggiamo il passato muta, e i discorsi istituzionali ce lo indicano a chiare lettere.
Spunti per approfondimenti
L’eccidio della Certosa
- Anna Maria Quarzi, Delfina Tromboni, La resistenza a Ferrara 1943-1945. Lineamenti storici e documenti, Clueb, Bologna 1980.
- Delfina Tromboni (a cura di), Vite schedate. Comunisti a Ferrara durante il fascismo, Tresogni, Ferrara 2012-2023, voll.I-VI.
- “Perché coinvolti in modo indubbio nella organizzazione comunista”: l’eccidio della Certosa (11/20 agosto 1944), La Carmelina, Ferrara 2022 (in questo fascicolo sono indicate le fonti per i virgolettati dell’ultimo paragrafo).
La commemorazione dell’eccidio, agosto 2024
Margherita Goberti, Ferrara, eccidi della Certosa: i martiri salutati sulle note di Bella ciao, «La Nuova Ferrara», 11 agosto 2024.
La parola antifascismo
Miguel Gotor, Antifascismo, la parola che la destra non può dire senza tradire i camerati, «La Repubblica», 23 aprile 2024.
Antonio Scurati
Il monologo di Antonio Scurati per il 25 Aprile 2024: https://www.fnsi.it/il-testo-del-monologo-di-antonio-scurati-per-il-25-aprile
Le istituzioni
- Anniversario della Liberazione, la lettera del Presidente Meloni al Corriere della Sera, 25 aprile 2023: https://www.governo.it/it/articolo/anniversario-della-liberazione-la-lettera-del-presidente-meloni-al-corriere-della-sera
- Lollobrigida: “Antifascismo ha portato in tanti anni a morti”, «La Repubblica», 21 aprile 2024: https://www.repubblica.it/politica/2024/04/21/news/lollobrigida_antifascismo_portato_morti-422673401/
- Cerimonia celebrativa del centenario della morte di Giacomo Matteotti presso la Camera dei deputati, dichiarazione del Presidente Meloni, 30 maggio 2024: https://www.governo.it/it/articolo/cerimonia-celebrativa-del-centenario-della-morte-di-giacomo-matteotti-presso-la-camera-dei
Pierpaolo Scaramuzza
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