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Area Secondaria II grado

Le nostre emozioni: da Ludovico Ariosto al framework SEL nell’era digitale

La docente Sabrina Rizzi racconta un percorso trasversale che unisce letteratura e framework SEL, includendo il fact cheking, l’IA e la cittadinanza digitale.

Tempo di lettura: 7 minuti

Sabrina RizziSabrina Rizzi
Armatura medievale

Introduzione

Partendo dalla lettura di alcuni passi dell’“Orlando Furioso”, è stato creato un percorso trasversale tenendo conto del framework SEL, connettendolo alla didattica orientativa e poi, attraverso un articolo di Umberto Eco, è stata elaborata, con il supporto dell’IA, un’attività di cittadinanza digitale sul fact cheking. Il percorso ha previsto l’utilizzo di diversi strumenti digitali, tra cui l’IA.

L’emozione al centro dell’apprendimento

Il percorso interdisciplinare, sperimentato in una terza liceo, è nato dalla necessità di guidare i nostri studenti e studentesse al riconoscimento delle proprie e altrui emozioni, partendo dalla consapevolezza che un’adeguata educazione emotiva è cruciale per promuovere empatia e rispetto per costruire interazioni onlife più sane e consapevoli. L’opera di Ludovico Ariosto, Orlando Furioso, si presta in modo straordinario a un percorso che integri l’orientamento formativo e la metodologia SEL (Social Emotional Learning). Il poema, infatti, affronta temi universali e presenta personaggi di grande complessità psicologica che riflettono le sfide emotive e le incertezze che studenti e studentesse devono affrontare nel loro percorso di crescita e di scelta.

Le metodologie utilizzate sono state molteplici, dalla flipped classroom, con cooperative learning, alla lezione segmentata, alla MLTV con la routine step inside; inoltre sono stati utilizzati l’IA e il modello Hyperdoc, una guida imprescindibile per organizzare l’unità di apprendimento e progettare le attività didattiche.

Le fasi del percorso: dalla curiosità alla riflessione critica

L’unità di apprendimento ha preso avvio con una serie di risorse, anche accattivanti, inserite nella classroom workspace di istituto, per suscitare la curiosità nei discenti e proporre subito un’attività individuale o di gruppo. In questo modo si è ottenuto del tempo prezioso in classe per il confronto e per i dubbi.

La prima attività ha riguardato un brainstorming: confrontare l’Orlando medievale con quello descritto da Ariosto, usando Padlet, una bacheca virtuale che, attraverso i post, rende visibile e condiviso il processo di acquisizione delle conoscenze, consentendo il confronto. L’obiettivo primario è stato il cambio di focus: dall’insegnante trasmettitore a studenti e studentesse costruttori attivi della propria conoscenza, promuovendo autonomia, collaborazione e riflessione metacognitiva (imparare come si impara).

Il gancio della follia e la produzione con IA

La lettura delle ottave sulla follia di Orlando ha costituito un “gancio” coinvolgente, che ha suscitato una serie di domande sul personaggio e ha consentito la realizzazione di un video con Vidnoz, un’app di IA: Ludovico Ariosto racconta in breve il suo poema e la follia di Orlando. Il prompt è stato preparato in aula sulla base delle conoscenze acquisite in questa prima fase. Si è proceduto, poi, con la costruzione di un digital storytelling sulla città di Ferrara e la Garfagnana, utilizzando anche Google Earth, per approfondire la figura del poeta.

La fase “explan”: scelta dei temi e approfondimento

Nella fase di “explan”, spiegazione, ci si è occupati dei materiali testuali. I testi da leggere e analizzare sono stati scelti prediligendo tematiche vicine alla sensibilità degli adolescenti: l’amore e l’amicizia; la follia e il viaggio, temi chiave dell’orientamento emotivo. In gruppo i discenti sono stati invitati a realizzare una presentazione su biografia, opera e contesto storico-letterario di Ludovico Ariosto.  

Nella fase laboratoriale studenti e studentesse hanno applicato le conoscenze acquisite attraverso attività di produzione creativa e riflessiva.

  • Discussione guidata: focus sulle caratteristiche, ruoli, motivazioni e sentimenti che spingono i personaggi ad agire.
  • Produzione creativa (cooperative learning): creazione di un podcast/infografica per raccontare la storia di uno o più personaggi.
  • Digital storytelling (Diario): MLTV- Step Inside; in questa fase si usa la routine MLTV- Step Inside, una routine di pensiero (Thinking Routine) del programma Making Learning and Thinking Visible, che incoraggia studenti e studentesse a esplorare un concetto o un’immagine da diversi punti di vista, attivando conoscenze pregresse, stimolando la curiosità e l’empatia. Quindi si prova a esplorare punti di vista diversi, per esempio a raccontare la storia dal punto di vista dell’armatura di Orlando. In pratica studenti e studentesse devono scrivere un breve diario dal punto di vista di uno dei personaggi, descrivendone pensieri e sentimenti.

Il caso “Orlando” e il framework SEL

Orlando ignora i segnali di allarme emotivi, perché non sa “leggere” la sua ossessione crescente. Proprio come Orlando, i nostri studenti e studentesse spesso non sanno nominare o misurare le proprie emozioni. Il “framework SEL” si riferisce al Quadro per l’Apprendimento Socio-Emotivo, un insieme di principi e strategie per sviluppare competenze sociali ed emotive in studenti e studentesse.

Il più noto modello per lo sviluppo di competenze sociali ed emotive è il CASEL (Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning), noto anche come “ruota CASEL”, che si basa su cinque competenze fondamentali: consapevolezza di sé, gestione di sé, consapevolezza sociale, abilità relazionali e decisioni responsabili. Dunque, l’attività proposta è stata la seguente:

  1. Orlando distrugge la sua armatura e la natura circostante, simbolo della distruzione del suo ruolo e della sua razionalità (orientamento).
  2. “Scenario del senno perduto”. Si è chiesto alla classe: “Se foste tutor orientativo per Orlando, quale dei suoi oggetti distrutti (armatura, spada, sé stesso) recuperereste per primo per fermare la follia?”.
  3. Alunni e alunne sono stati invitati a scrivere la loro scelta e una brevissima motivazione, vestendo i panni di Astolfo che usa un mezzo magico (l’Ippogrifo) per una missione mirata.

Diario di bordo: la metacognizione

L’insegnante propone un testo con domande che guidano lo studente o la studentessa a riflettere su: punti di forza e debolezza, strategie usate, grado di soddisfazione e difficoltà riscontrate, durante il percorso. Questo agevola la metacognizione, la conoscenza del sé e l’autovalutazione.

La fase “extend”: approfondimento e connessione

In questa fase si collegano i temi dell’opera con la contemporaneità e si aggiungono nuove attività.

Dal Passato al Presente

Si è proposta in classe la lettura di brani tratti da Il cavaliere inesistente di Italo Calvino e l’analisi del tema del labirinto a rete di Umberto Eco.

Si è chiesto alla classe di realizzare un podcast (intervista impossibile) che collegasse Orlando al protagonista de Il cavaliere inesistente, chiedendosi che cosa potessero ancora insegnare i personaggi.

Infine si è chiesto a studenti e studentesse di scrivere un articolo per il giornalino scolastico o per un blog sul tema dell’importanza delle emozioni e del valore della diversità. E si è realizzato di uno storybook con IA Gemini.

Inoltre si è istituita una similitudine fra il palazzo di Atlante e il tema delle fonti e del fact checking: le apparenze e le illusioni nel palazzo di Atlante allontanano i personaggi e li spingono all’errore, allo stesso modo per evitare di perdersi in rete, la ricerca delle fonti di informazione deve essere corretta. Con il supporto dell’IA, dopo la lettura dell’articolo di Umberto Eco, Labirinti e Minotauri, è stata progettata un’attività di educazione civica.

Cittadinanza digitale Il labirinto digitale: Teseo 2.0 e il filo di Arianna del fact checking (labirinto unicursale)

L’attività educativa, progettata per insegnare il fact-checking e la ricerca di informazioni affidabili, utilizza la metafora del labirinto di Cnosso (unicursale, a un solo percorso) per simboleggiare la ricerca mirata di una singola notizia da una fonte autorevole.

Studenti e studentesse, impersonando un Teseo 2.0, ricevono il “filo di Arianna”, ovvero una checklist di passaggi essenziali per la verifica delle fonti digitali. L’obiettivo principale dell’esercizio è eliminare il “minotauro” – che rappresenta la disinformazione o una notizia falsa – per giungere a una verità chiara e univoca su un tema controverso. In questo contesto didattico, il pericolo non risiede nel percorso, ma in ciò che si incontra al centro, sottolineando l’importanza di identificare e scartare le fonti inattendibili.

Bibliografia

  • I. Calvino, Il cavaliere inesistente, Einaudi, Torino 2002
  • U. Eco, Labirinti e Minotauri, Espresso, 2015
  • Framework Casel, Collaborative for Academic, Social, and Emotional Learning

4 Novembre 2025

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