Dire, fare, insegnare
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Interpretare le metodologie didattiche per innovare. Intervista con Giovanni Biondi

Giovanni Biondi, responsabile del programma scientifico di Didacta Italia, ci racconta i temi e i dibattiti al centro della nuova edizione della fiera.

News ed eventi 
17 febbraio di: Giovanni Biondi
copertina

La nuova edizione di Didacta Italia, dal 12 al 14 marzo alla Fortezza da Basso di Firenze, presenta a docenti, dirigenti e personale scolastico un programma di 480 eventi formativi per parlare insieme di innovazione didattica, metodologie e strumenti di apprendimento e insegnamento.Giovanni Biondi, responsabile del programma scientifico di questa edizione, ci ha anticipato le novità e i temi che saranno al centro della fiera.

Quali sono le principali novità tra i tanti eventi in programma?

A differenza degli scorsi anni, in questa edizione non avremo convegni e tavole rotonde, perché ci siamo concentrati unicamente sulla formazione, che è quello che interessa davvero a docenti e dirigenti che partecipano a Didacta. Abbiamo confermato quindi i due format principali, quello immersivo del workshop e quello del seminario. Abbiamo però qualche novità anche in questi campi: quest'anno ci sarà un'Aula dove metteremo a confronto i modi diversi in cui due scuole possono interpretare una metodologia didattica, per esempio la Flipped classroom o il Debate.

Avremo poi un'Aula tutta dedicata proprio al Debate, due spazi per gli ambienti immersivi e altre aree (che si sostituiscono ai Dipartimenti delle ultime edizioni): un’area per l'innovazione dallo 0-6 alla primaria, una per la didattica laboratoriale (Learning by doing), una per il settore alberghiero.

A Didacta 2025 ci sarà anche l'area #socialprof: la scuola ha bisogno di influencer?

Beh, ma in un certo senso nella scuola già ci sono: basta pensare a Vincenzo Schettini che rende una disciplina come la Fisica semplice e interessante. Intrattenere, fare delle lezioni un po’ uno “spettacolo” senza rinunciare ai contenuti e a un certo rigore è importante.

Qual è il tema che le sta più a cuore nel programma di quest’anno?

È molto interessante a mio parere il dibattito tra scuole che cercano di interpretare le metodologie didattiche mettendoci del loro. Tutta l'innovazione nel nostro campo si basa in realtà su una interpretazione “personale”: quella di ciascuna scuola che parte dal modello, dall’idea, come da uno stimolo e che poi lo realizza in base alle caratteristiche delle classi, del territorio, degli insegnanti. E questa è una ricchezza. Sicuramente le applicazioni pratiche che verranno presentate nell’Aula dedicata potranno aiutare a capire meglio la teoria.

È così per tutti i modelli didattici: per esempio quello montessoriano che oggi resta valido perché viene interpretato e arricchito, senza preoccuparsi in modo eccessivo di restare fedeli al punto di partenza, perché le condizioni, gli strumenti e le tecnologie cambiano.



C’è quindi sempre a Didacta anche il tema del guardare al futuro, di vedere l'innovazione proiettata sul futuro. Di intelligenza artificiale parliamo ormai da tre anni, ma è davvero oggi la frontiera dell’innovazione. Vorrei dire che il termine inglese “intelligence”, che possiamo collegare a organizzazioni appunto di intelligence investigativa come la CIA, rimanda proprio alla capacità di utilizzare e incrociare i dati, mettere insieme gli indizi e arrivare poi a una direzione o conclusione. Credo che sia questo il senso del nostro uso dell’IA, usare una base di dati per poi scrivere un testo, trovare una soluzione… E in questa prospettiva l’Intelligenza Artificiale sarà protagonista in tanti eventi della fiera.

Se dovesse definire Didacta 2025 in tre parole, quali sceglierebbe?

Ne sceglierei in realtà solo una, INDIRE, ai cui 100 anni è dedicata questa edizione: INDIRE nasce nel 1925 come mostra didattica nazionale, per far vedere che poteva fare scuola in modo diverso, non solo raccontandolo ma facendolo proprio vedere ai docenti. È da questo format che nasce il successo di Didacta, che fa toccare con mano la proposta espositiva delle aziende del settore e dall’altro lato è una grande galleria delle idee. I due piani si mescolano e si influenzano a vicenda: tante innovazioni nascono dagli arredi, dalle tecnologie, dai contenuti dell'editoria, e viceversa tanti spunti le aziende li sviluppano a partire dai bisogni e dalle riflessioni della scuola.

Vuole concludere con un invito ai docenti a partecipare a Didacta?

L'edizione di quest'anno è ancora più ricca delle degli anni, quindi ogni docente può trovare proposte dalle aziende, stimoli e idee, partecipare agli eventi e incontrare le esperienze di altre scuole.