Dire, fare, insegnare
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Studiare le memorie dell’Olocausto in Francia

Romain Borgna, docente di storia e geografia e specialista di storia dell'età moderna, racconta come è stato riformato in Francia l'insegnamento della memoria dell'Olocausto.

Scuole nel mondo 
02 aprile di: Romain Borgna
copertina

Lo studio della storia dell’Olocausto non è un argomento nuovo in Francia: anche se incompleto, il processo è stato studiato almeno dagli anni Sessanta. Tuttavia, lo studio della memoria dell’Olocausto è relativamente recente. A partire dagli anni Ottanta, e soprattutto da quando lo Stato francese ha riconosciuto la propria responsabilità nel genocidio degli ebrei (1995), i programmi scolastici sono stati adattati di conseguenza, in particolare quelli di storia.

Cambiamenti nei programmi scolastici

Negli anni Ottanta, il genocidio degli ebrei ha occupato un posto importante nella società francese, in un’epoca segnata dalla lotta contro il razzismo e dall’oblio o addirittura dalla negazione dei crimini contro l’umanità, definita come “negazionismo” dallo storico francese Henry Rousso (1987).

Allo stesso tempo, la crescente amicizia franco-tedesca ha svolto un ruolo importante nello sviluppo dei programmi scolastici. La Commissione franco-tedesca sull’insegnamento della storia, che ha studiato i testi scolastici di entrambi i paesi tra il 1982 e il 1988, ha reso consapevoli gli insegnanti francesi che l’Olocausto era trattato in modo troppo parziale, o addirittura marginale, secondo gli insegnanti tedeschi che hanno contribuito a questa analisi.

Di conseguenza, il programma è stato rivisto più volte: due volte tra il 1983 e il 1988, e poi regolarmente e ciclicamente, in media ogni cinque anni fino a oggi. Il programma di storia del 2011, intitolato Prospettive storiche sul mondo d’oggi, ha creato un tema sulle memorie, lasciando all’insegnante la possibilità di scegliere tra l’analisi del tema sugli Storici e memorie della Seconda guerra mondiale in Francia o sugli Storici e memorie della guerra d’Algeria. In generale, la prima opzione è stata molto apprezzata, tanto che è diventata parte fondamentale e obbligatoria del nuovo insegnamento di specialità di Storia-geografia, geopolitica e scienze politiche (detta HGGSP in francese, cioè “Histoire-géographie, géopolitique et sciences politiques”), intitolata “Storia e memoria”.

Un tema sociale e civico essenziale

In Francia, l’insegnamento dell’Olocausto non è più una semplice lezione di storia. Infatti, è direttamente associato alla costruzione dell’istruzione civica degli alunni e del suo corollario, l’educazione morale e civica, che è in fase di riforma mentre queste righe vengono pubblicate. In Francia la scuola è ancora vista come un baluardo contro l’oscurantismo e le lezioni speciali sull’Olocausto sono considerate una boccata d’aria fresca essenziale in questo senso.

Lavorare sulla Shoah in modo diverso: la questione delle fonti

La serietà dell’argomento rende necessario lavorare in modo diverso ed evitare il più possibile le conferenze. L’approccio più ovvio è quello di lavorare sulle testimonianze dei deportati, come Primo Levi, Simone Weil o Ginette Kolinka. Nonostante l’età avanzata, Ginette Kolinka ha recentemente accettato di venire a parlare alle classi, rendendo la testimonianza più viva e diretta.

Il programma di insegnamento specializzato dell’ultimo anno della scuola secondaria invita inoltre gli insegnanti a lavorare sul tema Storia e memorie del genocidio degli ebrei e degli zingari attraverso “letteratura e film”. Si tratta, ad esempio, di utilizzare brani di Shoah, di Claude Lanzmann, e di effettuare analisi comparative con, per esempio, Schindler’s Listdi Steven Spielberg. Infine, uno dei principi fondamentali è l’incrocio delle fonti: per questo gli insegnanti non esitano a utilizzare i lavori di storici riconosciuti e aggiornati, come Henry Rousso, Laurent Joly o Tal Bruttmann. In ogni caso, l’insegnamento della storia e delle memorie dell’Olocausto segue necessariamente l’evoluzione storiografica della materia di studio.

Lavorare sulla Shoah in modo diverso: una questione di pedagogia e didattica

Lavorare sull’Olocausto richiede quindi un ripensamento della pedagogia e della didattica. Significa, ad esempio, interessarsi a un approccio basato sull’azione, che incoraggia l’organizzazione dell’apprendimento attraverso scenari, che possono coprire diverse lezioni e portare a un progetto finale che comporta un lavoro collaborativo. Questi progetti di collaborazione possono assumere molte forme diverse, tra cui la mostra (fotografie, illustrazioni, inserti di testo ecc.) è l’espressione più riuscita, in quanto non solo permette a una classe di lavorare attivamente sul tema, ma sensibilizza anche tutti gli altri alunni della scuola.

Infine, l’Olocausto è uno dei “temi vivi” della società, cioè i cosiddetti temi “sensibili”. Non è raro che gli insegnanti francesi si trovino di fronte all’antisemitismo nelle loro classi, e talvolta addirittura a contestare o rifiutare l’insegnamento di questa materia. L’insegnamento della storia e del ricordo dell’Olocausto è quindi una parte importante dell’educazione al pensiero critico, che serve a una serie di scopi e contribuisce a sviluppare le competenze civiche essenziali per gli alunni, futuri cittadini. Di conseguenza, gli alunni imparano a pensare con la propria testa e diventano più indipendenti, meglio attrezzati per rispettare la liberté, l’égalité e la fraternité.

Gite scolastiche: dal viaggio alla “pedagogia dei luoghi”

Le gite scolastiche nei luoghi memoriali sono fortemente incoraggiate, seguendo l'idea della "pedagogia dei luoghi" di Anne Grynberg. Molti insegnanti francesi portano i loro alunni ad Auschwitz, ad esempio. Ogni anno, un programma finanziato dalla regione Île-de-France permette a una ventina di classi di visitare il sito, durante un viaggio di 24 ore estremamente intenso ma molto utile – integralmente finanziato dalla regione.

Comunque, anche se un insegnante francese su cinque dichiara di utilizzare una visita a un luogo della memoria per insegnare l’Olocausto, la visita ai luoghi della memoria non è sufficiente da sola. Infatti, il lavoro di preparazione è essenziale per gli alunni, e questo richiede una formazione. Altri siti accolgono gli insegnanti e i loro alunni e forniscono loro contenuti di alta qualità: il Memoriale della Shoah (Parigi e Drancy), il Memoriale del campo dei Milles (Aix-en-Provence) e il Memoriale di Struthof hanno sviluppato negli ultimi 15 anni contenuti didattici di alta qualità, che vengono ora diffusi nelle classi.