Linda Liukas, autrice e illustratrice, ha creato la collana di libri Hello Ruby per insegnare il coding ai più piccoli. In questa intervista ci racconta perché oggi imparare a programmare è così importante.
Metodologie Linda Liukas è una figura di primo piano nel mondo del coding: nel 2019 è stata indicata come uno dei Technology Playmaker of the Year e ha fondato Rails Girls, per insegnare le basi della programmazione a giovani donne di tutto il mondo.
Liukas è anche autrice e illustratrice di Hello Ruby, una collana di libri – in Italia pubblicati da Erickson – che vogliono avvicinare i bambini al mondo dei computer in modo fantasioso. I primi due volumi, Avventure nel mondo del coding e Un viaggio nel computer, sono già disponibili mentre il terzo – Alla scoperta di Internet – verrà pubblicato a maggio.
Abbiamo avuto modo di conoscere Linda Liukas in occasione del BETT Show di Londra, dove è nata l’idea di questa intervista.
Come è nata l’idea di Hello Ruby?
Sei anni fa, mentre stavo imparando a programmare, ho iniziato a scarabocchiare il personaggio di Ruby tra i miei appunti. Da quel momento ogni volta che mi imbattevo in un problema informatico – che cos’è una garbage collection? Come funziona la programmazione orientata agli oggetti? – provavo a immaginare come lo avrebbe spiegato Ruby. In poco tempo ho capito di avere tra le mani l’idea per un libro.
Quali sono le caratteristiche del suo metodo educativo?
Esistono numerose conoscenze informatiche e di coding che si possono insegnare ai più piccoli, ancora prima che siano in grado di accendere un computer: il pensiero astratto, la scomposizione di un problema o l'organizzazione di sequenze di azioni. Hello Ruby è rivolto proprio ai più piccoli, a bambini di 5-7 anni che non necessariamente sono già capaci di leggere e scrivere.
Un concetto che voglio mettere in luce con Hello Ruby è che le persone spesso sono convinte che imparare a programmare significhi sedersi davanti a un computer e abbandonare le attività all'aperto e la socialità. Giocare nei boschi è stato fondamentale nella mia infanzia e non vorrei mai che questa opportunità fosse negata alle generazioni future ma, al contempo, penso che gli esseri umani possano essere molte cose insieme. I bambini possono giocare all'aria aperta e allo stesso tempo chiedersi cosa succederebbe se tutti gli alberi intorno a loro avessero dei sensori o provare a disegnare una casa sull'albero con un programma CAD.
Un altro aspetto fondamentale del mio metodo è quello narrativo. Ho sempre immaginato un genitore (che sia una mamma o un papà) che legge Hello Ruby al proprio bambino e che esplora il mondo della tecnologia insieme a lui. Sono convinta, infatti, che le storie che leggiamo da piccoli rimangono con noi per molto tempo (io, per esempio, sento ancora l’influenza dei Mumin, di Calvin e Hobbes e di Matilda). Anche Hello Ruby è una storia, la prima storia sul coding e sulla cultura informatica.
Perché è importante per i ragazzi imparare il coding?
Secondo Astrid Lindgren, autrice di famosissimi libri per bambini, la politica è troppo importante per essere lasciata ai politici. Per me, allo stesso modo, la tecnologia è troppo importante per essere lasciata ai tecnologi. Il mondo ha bisogno che un gruppo di persone sempre più eterogeneo e variegato abbia la possibilità di esprimersi. Non voglio che tutti i progressi tecnologici provengano dalla Silicon Valley, mi piacerebbe che anche le studentesse brasiliane, le nonne finlandesi e gli adolescenti kenioti fossero parte attiva del grande cambiamento a cui stiamo assistendo. Dobbiamo, insieme, immaginare un mondo in cui una futura Ada Lovelace usi la tecnologia per creare un mondo nuovo, meraviglioso e stravagante.
Quali sono le competenze che si sviluppano grazie al coding?
I concetti alla base del pensiero computazionale diventano molto più affascinanti quando capiamo che sono presenti nella nostra vita di tutti i giorni. Ispirata da Maria Montessori ho quindi cercato di rendere l'informatica più concreta e comprensibile per i bambini. Le competenze che il coding aiuta a sviluppare includono:
Come si possono integrare le attività di coding nelle attività scolastiche quotidiane?
Gli insegnanti sono la chiave per portare il coding ai ragazzi. Ho sempre pensato alla programmazione come un insieme di mattoncini lego. Programmando, infatti, si crea qualcosa dal nulla: si costruiscono mondi sempre più complicati senza la necessità di componenti fisici. Vorrei assolutamente vedere la programmazione diventare uno strumento di auto-espressione dei bambini, insieme ai pastelli a cera e ai blocchi di legno.