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Area Secondaria I grado

Genova, G8: la storia del presente nella manualistica scolastica

Una riflessione di Pierpaolo Scaramuzza sull’assenza e l’importanza del G8 di Genova 2001 nei libri delle medie con titoli, spunti e consigli.

Tempo di lettura: 14 minuti

scaramuzzaPierpaolo Scaramuzza
Corso Italia manifestazione del 21 luglio 2001. Foto di Michele ferarris Wikimedia Commons

Genova, luglio 2001

Uno degli eventi più traumatici della storia italiana contemporanea è il G8 di Genova (20-22 luglio 2001). I leader dei paesi più industrializzati del mondo si sono incontrati per discutere e gestire le dinamiche economiche mondiali: contemporaneamente il Genoa Social Forum (una rete di centinaia di associazioni) ha organizzato «un controvertice» durante il quale attivisti e militanti hanno discusso su lavoro, diritti, questione di genere, ambiente mettendo in luce (tra le altre cose): i limiti della globalizzazione e del neoliberismo, la crescente diseguaglianza sociale, i rischi legati all’omologazione culturale, la crisi climatica. “Un mondo diverso è possibile” è stato uno degli slogan chiave di una contromanifestazione che, grazie alla partecipazione di migliaia di attivisti, militanti, sindacalisti e persone comuni ha costituito la più grande manifestazione di protesta contro un vertice internazionale. 

Genova militarizzata

Il summit si svolge in una città militarizzata (sono presenti 20.000 uomini e donne delle forze dell’ordine); Genova viene divisa in zone e il governo decide la costituzione di un’area di sicurezza, “la zona rossa”, inaccessibile a tutti, tranne agli ospiti del G8. 

Da una parte gli incontri diplomatici tra i capi di Stato (Usa, Gran Bretagna, Francia, Germania, Giappone, Canada, Russia e Italia), dall’altra il «controvertice» e i cortei di protesta: il 19 luglio sfilano 50.000 persone, il 21 luglio sono 250.000. Ma le giornate di Genova sono caratterizzate anche da disordini e scontri che causano un numero altissimo di feriti. Il 20 luglio muore un manifestante: Carlo Giuliani, 23 anni.

Le forze dell’ordine intervengono colpendo in maniera indiscriminata ragazzi e ragazze: si parlerà di “macelleria messicana”. Inoltre nei giorni successivi gli uomini dello stato si rendono colpevoli di abusi e torture nei confronti delle persone arrestate: le violenze avvengono nella caserma di Bolzaneto.

Dopo Genova

Centinaia di persone poste in stato di arresto sono risultate estranee ai fatti contestati o non sono state individuate responsabilità specifiche a loro carico.

Il 7 aprile 2015 la Corte europea dei diritti umani di Strasburgo ha condannato l’Italia per tortura. 

Genova è una pagina buia della storia italiana (abbiamo avuto modo di introdurre l’argomento nell’articolo La gestione dell’ordine pubblico. Un percorso di storia). 

“Genova” nei libri di scuola media

Abbiamo consultato quarantacinque manuali di storia di terza media, pubblicati tra il 2007 e il 2024, per verificare quale spazio abbia Genova nell’editoria scolastica. 

Per ogni volume riportiamo l’indice della sezione dedicata alla storia italiana: prendiamo in considerazione esclusivamente il periodo storico dal 1946 a oggi. Ciò permette di avere un’idea generale della struttura del testo (si veda la tabella allegata).

I manuali hanno impostazioni diverse e in alcuni casi non è agevole separare le sezioni dedicate al contesto nazionale da quelle dedicate al contesto internazionale. Abbiamo indicato in ogni caso le pagine complessive tra parentesi quadra solo quelle pertinenti al contesto italiano (ma in alcuni casi questa è un’indicazione solo di massima a causa della difficoltà appena esposta). 

Nel conteggio consideriamo anche le pagine degli esercizi (tuttavia questa parte viene esclusa quando le sezioni – nazionali e internazionali – sono intrecciate). 

Nell’indice non riportiamo sistematicamente i box particolari (“educazione civica”, “questione di genere”, “i grandi personaggi” ecc.) perché sarebbe troppo oneroso. Abbiamo compiuto necessariamente delle selezioni per quanto riguarda questi approfondimenti, cercando in ogni caso di rendere il quadro generale dei manuali. Un’ultima precisazione: non prendiamo mai in considerazione espansioni digitalivideo volumi allegati

Genova Fatti del G8 del 20 luglio 2001. La questura presidiata da ingenti forze di polizia. Foto di Ares Ferarri Wikimedia Commons
Genova – Fatti del G8 del 20 luglio 2001. La questura presidiata da ingenti forze di polizia. Foto di Ares Ferarri (Wikimedia Commons)

I limiti della ricerca

Il campione preso in esame di 45 libri ci sembra significativo, però è palesemente ridotto rispetto all’offerta dell’editoria scolastica. Se per l’anno 2023 siamo riusciti a registrare 7 volumi, per gli altri anni la media è decisamente più bassa. 

La reperibilità dei testi non è agevole: non siamo a conoscenza di un centro (biblioteca/istituto di ricerca ecc.) che curi la raccolta dei testi scolastici.

I risultati che qui proponiamo sono quindi passibili di smentita: un eventuale approfondimento della ricerca, sulla base di un campione più ampio, potrebbe dare un quadro diverso. 

In ogni caso, l’esposizione non ha come obiettivo quello di sminuire i manuali nei quali non vi sia spazio per l’argomento in questione.

Un manuale di storia di scuola media è formato da tre volumi e copre 1600 anni (dalla caduta dell’Impero romano alla guerra in Ucraina). Un esame del manuale prevede evidentemente una ricerca diversa: non è la presenza o l’assenza di un tema a determinare il valore del testo

G8 summit Genova Italy July 2001. Anti globalization movement. ATTAC France. Red Zone Zona rossa. Foto di Jeanne Menjoulet Wikimedia Commons
G8 summit Genova, Italy, July 2001. Anti-globalization movement. ATTAC France. Red Zone (Zona rossa). Foto di Jeanne Menjoulet (Wikimedia Commons)

Il silenzio su Genova

Ciò che possiamo trarre dal confronto effettuato è che nel periodo 2007-2023 Genova è sistematicamente assente nei manuali che abbiamo utilizzato.

Abbiamo in realtà 5 volumi su 44 in cui si cita il G8, oppure si fa un vago accenno agli scontri: però non si parla dell’uso spropositato della forza da parte dello Stato, tantomeno della tortura praticata sui manifestanti (a manifestazione conclusa) e solo in un volume si accenna alla morte di un manifestante (di cui però non si fa il nome). 

Riportiamo i passaggi tratti dai cinque volumi in cui si accenna a Genova:

• Gianni Gentile, Luigi Ronga, La storia in rete, La Scuola, Brescia 2007, vol. 3b: Dal primo dopoguerra ai giorni nostri, p. 181:

Gravi episodi di violenza si sono verificati nel luglio 2001, a Genova. Qui si è svolto il cosiddetto G8 (la conferenza dei capi di governo delle otto nazioni più industrializzate del mondo e negli scontri tra i manifestanti e le forze dell’ordine ha perso la vita un giovane. 

• Vittoria Calvani, Il colore della storia, Mondadori scuola, Milano 2008, vol.3: Il Novecento, p. 386: 

I movimenti no-global L’opinione pubblica mondiale che Internet aveva cominciato a formare sul piano virtuale si rese visibile nel 1999 quando gruppi eterogenei di giovani provenienti da tutto il mondo si diedero appuntamento via e-mail a Seattle, negli Stati Uniti, per contestare una riunione di ministri del commercio appartenenti al Wto. Essi si diedero il nome di no-global, “nessuna globalizzazione”, e per qualche anno concentrarono la loro lotta contro l’azione delle multinazionali. Dopo altre clamorose manifestazioni, tra cui alcune con esiti drammatici, come quella di Genova nel 2001 contro i capi di Stato riuniti per il G8, il movimento ha abbandonato la violenza e si riunisce invece annualmente in un Forum aperto alla discussione con economisti e intellettuali che cercano soluzioni alle storture piú macroscopiche, accettando tuttavia l’esistenza di un mondo globalizzato. 

• Franco Bertini, La storia di tutti PLUS, Mondadori, Milano 2019, vol. 3: Il Novecento e il mondo attuale, p. 418: 

Il movimento di critica alla globalizzazione I problemi che abbiamo appena visto hanno spinto molte persone a criticare la globalizzazione. Nel 1999 a Seattle (USA) una rete di associazioni, movimenti, sindacati e partiti politici protestò vivamente contro un importante vertice del WTO. Da allora si sono susseguite altre manifestazioni, come quella contro il G8 di Genova nel 2001. Pur essendo comunemente definito come “no-global”, questo movimento non è contrario alla globalizzazione in quanto tale, ma al modo in cui essa è stata gestita fino a ora: le politiche neoliberiste adottate da Stati e istituzioni internazionali sono infatti ritenute le vere responsabili del grande squilibrio economico fr Apesi ricchi e Paesi poveri. 

• Franco Bertini, Crescere con la storia. Dal Novecento ai nostri giorni, Mondadori, Milano 2021, p. 429 [riprende il brano pubblicato nell’edizione precedente];

• Andrea Cazzaniga, La storia che si vede, Rizzoli Education, Milano 2022, p. 398: 

Le proteste no global denunciano gli squilibri della globalizzazione I primi movimenti di contestazione no global nacquero a Seattle, negli Usa, e da lí si diffusero in tutto il mondo. Nel 2001 a Genova vi fu una grande protesta in occasione di un incontro dei G8, cioè degli 8 Paesi più industrializzati (Francia, Germania, Italia, Giappone, Gran Bretagna, Stati Uniti, Canada e Russia). La grande maggioranza dei manifestanti come quelli che vediamo in questa fotografia avanzò in modo pacifico le proprie richieste per un mondo più giusto e attento ai poveri. Tuttavia, a causa di una piccola frangia di provocatori, le forze dell’ordine reagirono duramente, reprimendo la manifestazione con la violenza

Nell’ultimo testo si fa riferimento all’uso della violenza da parte dello Stato, ma la costruzione sintattica della frase è molto chiara: in prima posizione “i provocatori” (complemento di causa), poi la reazione delle forze dell’ordine; infine, in ultima posizione la repressione dei manifestanti tramite la violenza (subordinata modale). 

Nel 2024 la situazione cambia: nel manuale M. Di Bernardo, D. Guzzi, F. Taverniti, Nel tempo. Storia, idee, società, Lattes, Torino 2024, vol.3: Il Novecento, pp. 412-413 troviamo per la prima volta un’esposizione ampia e precisa. 

Riportiamo la sezione integralmente: 

Nel 2001 a Genova le proteste contro il G8 vengono represse violentementeUn’altra situazione critica si verificò all’inizio della legislatura quando, nel luglio 2001, si tenne a Genova una delle periodiche riunioni del G8, il summit delle principali potenze economiche mondiali. Come in precedenti occasioni, il movimento “no global” (cfr. pag. 433) organizzò un programma alternativo di iniziative e cortei per esprimere il proprio dissenso contro un vertice in cui pochi capi politici pretendevano di indirizzare i destini economici del pianeta. Decine di migliaia di persone, italiane e non, decisero di partecipare a queste manifestazioni di protesta affluendo a Genova, dove il governo impose rigidissime misure di sicurezza, tra cui l’istituzione di una “zona rossa” nel centro della città, accessibile solo alle delegazioni del G8.I cortei dovettero dunque sfilare in altri quartieri e lo fecero serenamente finché alcuni gruppi violenti si infiltrarono tra i manifestanti commettendo atti vandalici contro vetrine, automobili e mezzi delle forze dell’ordine. A queste provocazioni la polizia rispose in modo indiscriminato e sproporzionato, attaccando anche chi stava sfilando in modo pacifico. Così, le strade di Genova divennero per due giorni il teatro di una guerriglia che causò un morto e centinaia di feriti tra i militanti no global. Il peggio, però, doveva ancora accadere: a iniziativa conclusa, alcuni reparti della polizia irruppero di notte nei locali della scuola Diaz, adibita a dormitorio per i manifestanti, maltrattandoli e arrestando ingiustificatamente decine di essi che vennero poi sottoposti ad abusi e torture in caserma. In piena violazione dei diritti umani. Gli agenti responsabili degli eccessi furono a lungo protetti dai loro superiori e solo dopo un lungo processo la magistratura poté accertare parte delle responsabilità, stabilendo che numerosi funzionari di polizia agirono illegalmente contro persone che non stavano commettendo alcun reato.

Genova Fatti del G8 del 20 luglio 2001 Carica della polizia a Corso Torino. Foto di Ares Ferrari Wikimedia Commons
Genova – Fatti del G8 del 20 luglio 2001, Carica della polizia a Corso Torino. Foto di Ares Ferrari (Wikimedia Commons)

Ricordare Genova

Genova è un argomento che può trovare ampio spazio nel corso di storia/educazione civica in terza media.

Noi inseriamo la lezione in un percorso sulla gestione dell’ordine pubblico che copre oltre 40 anni di storia italiana, dal 1962 al 2005. Sono sei gli episodi che studiamo in classe: 

  • Giovanni Ardizzone 
  • Franco Serantini 
  • Roberto Franceschi 
  • Giorgiana Masi 
  • Genova, G8 
  • Federico Aldrovandi 

Il percorso (che abbiamo esposto nell’articolo già citato) non sempre è completo in tutti i passaggi: ciò che viene progettato deve poi essere calato nella realtà della classe e quindi delle volte può risultare difficoltoso, per diversi motivi, affrontare tutti e sei gli episodi. 

Comunque sia, ciò che ci preme sottolineare è il fatto che un percorso di questo tipo permette alle studentesse e agli studenti una visione complessiva di quattro decenni di storia.

Si può obiettare contro l’evidente parzialità di questa lettura. Ma dopo Genova sono evidenti anche altri fatti: gli abusi compiuti dallo Stato, la tortura praticata dagli uomini dello Stato. Patrizio Gonella ha affermato che durante i giorni di Genova le istituzioni italiane si sono sentite legittimate “a ragionare e ad agire”come se ci trovassimo in uno stato di eccezione: ciò ha permesso di derogare allo stato di diritto “senza avalli normativi”. Ci sembrano parole pesanti.

Due le vicende emblematiche che vogliamo ricordare ancora una volta – e in entrambi i casi ci appoggiamo a Roberto Settembre, cui si deve la sentenza d’appello per i fatti di Bolzaneto: 

• l’assalto alla scuola Diaz: 

“quattrocento poliziotti […] si sono scatenati sulla novantina di ragazzi addormentati nella scuola, manganellando con i micidiali tonfa, picchiando, dando calci, frantumando braccia, clavicole, gambe, costole, nasi, denti, lasciando sui pavimenti, sulle pareti, sui termosifoni scie di sangue” (Settembre 2014, p. 58); 

• la violenza a Bolzaneto: “Si parla […] di dolorose posizioni del corpo costretto a stazionare per ore e ore in un equilibrio instabile e doloroso, o inginocchiato sul pavimento con le mani dietro alla nuca, sotto la minaccia di violente percosse, di denudamenti, di docce fredde, di colpi inferti con le mani o coi manganelli senza alcuna giustificazione, di urti al viso spinto violentemente contro la parete, di gas asfissiante immesso nelle celle, di minacce di morte e di stupro verso le donne, di inneggiamenti ad Auschwitz e al nazifascismo con canti lugubri di morte rivolti agli ebrei, di ustioni con le sigarette, di piercing strappati da varie parti del corpo, di tagli forzosi dei capelli alle donne, di privazione di acqua, cibo, sonno, vestiti, di esposizione al freddo e poi di umiliazioni degradanti nei bagni costringendo le persone a urinarsi addosso, di esposizione della nudità davanti a più persone di sesso diverso, anche nell’infermeria, di azioni ferocissime come lo strappo della mano divaricata violentemente e di sutura senza anestesia, di transiti con il capo costretto all’altezza delle ginocchia sotto gragnole di colpi, calci, sputi e manganellate, di umiliazioni sessuali, del divieto di comunicare con l’esterno, con avvocati, famigliari o consolati” (Prosperi 2017, pp. 55-56). 

Tutto ciò ha segnato una generazione. Il 21 luglio 2001 fa parte del nostro calendario civile – come il 20 settembre, il 25 aprile, il 1° maggio.

BIBLIOGRAFIA

  • Ministero dell’Interno, Il Comunicato finale del Vertice del G8 di Genova, 22 luglio 2001 [https://www1.interno.gov.it/mininterno/site/it/sezioni/sala_stampa/comunicati/comunicat o_17.html]
  • Anaïs Ginori (a cura di), Le parole di Genova. Idee e proposte dal movimento, fotografie di Tano D’Amico, Roma, Fandango, 2002
  • Vittorio Agnoletto, Lorenzo Guadagnucci, L’eclisse della democrazia: le verità nascoste sul G8 2001 a Genova, Feltrinelli, Milano 2011 (nuova edizione: L’eclisse della democrazia: dal G8 di Genova a oggi: un altro mondo è necessario, Milano, Feltrinelli, 2021)
  • Patrizio Gonella, La tortura in Italia. Parole, luoghi e pratiche della violenza pubblica, Deriveapprodi, Roma, 2013
  • Roberto Settembre, Gridavano e piangevano. La tortura in Italia: ciò che ci insegna Bolzaneto, Einaudi, Torino, 2014
  • Luigi Manconi, Federica Graziani, 21 luglio. Fatti del G8 di Genova, in Alessandro Portelli (a cura di), Calendario civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani, Donzelli, Roma 2017, pp. 155-172
  • Roberto Settembre, Luglio 2001 e tortura, in Adriano Prosperi, Alberto Di Martino (a cura di), Tortura. Un seminario, Edizioni della Normale, Pisa, 2017, pp. 53-58
  • Alessandro Leogrande, Genova 2001. Un seme sotto la neve, con una testimonianza di Maurizio Braucci, edizioni dell’asino, Roma 2021
  • Gabriele Proglio, I fatti di Genova. Una storia orale del G8, prefazione di Alessandro Portelli, Donzelli, Roma 2021
  • Valerio Callieri, È cosí che ci appartiene il mondo. Genova 2001, caserma di Bolzaneto, Feltrinelli, Milano 2021

DOCUMENTAZIONE FOTOGRAFICA E CRONACA DEI GIORNI DI GENOVA

  • «Carta», anno III, n. 5, 26 luglio-1 agosto 2001
  • «Diario», anno VI, n. 30, 27 luglio-2 agosto 2001
  • «Diario», supplemento al n. 31, anno VI, 3 agosto-9 settembre 2001
  • Genoa Social Forum, Genova il libro bianco, L’Unità, Liberazione, Il Manifesto, Carta, luglio 2002
  • «Carta», anno IV, n. 27, 11-17 luglio 2002
  • «Carta», anno IV, n. 28, 18-24 luglio 2002
  • «Internazionale extra», n. 15, estate 2021. «Internazionale extra», n. 15, estate 2021

DISEGNI PER GENOVA

  • Francesco Barilli, Manuel De Carli, Carlo Giuliani, Becco Giallo, Padova, 2011
  • Supporto legale, Nessun rimorso: Genova 2001-2021, Coconino Press Fandango, Roma, 2021

MUSICA PER GENOVA

Red Hacker, Modena City Ramblers, 99Posse, Vito Rorro, Banda Bassotti, Daniele Sepe, Yo Yo Mundi, Africa Unite, Meganoidi, Subosonica, Marco Chiavistrelli, Les Anarchists, Mau Mau, Andrea Sisti, Keviar, Pierugo e Marika, Piazza Carlo Giuliani ragazzo, Ishtar, Milano 2002.

24 Luglio 2024

Risorse utili

  • TABELLA MANUALI DI STORIA 2007-2024 GENOVA

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