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Area Secondaria II grado

La filosofia in un monologo

L’esperienza della prof.ssa Marzia Di Carlo nella categoria “monologo filosofico” delle Romanae Disputationes 2025, tra performance e interdisciplinarità.

Tempo di lettura: 4 minuti

Marzia Di CarloMarzia Di Carlo
La filosofia in un monologo

Alcuni studenti della mia quinta del liceo classico “G. D’Annunzio” di Pescara hanno partecipato alle Romanae Disputationes 2025 nella categoria monologo filosofico, che prevede la realizzazione di un video della durata massima di cinque minuti.

Il percorso di preparazione ha rappresentato l’occasione per riscoprire la filosofia non solo come disciplina teorica, ma come esperienza di riflessione personale ed espressione autentica di sé. Scrivere e interpretare un monologo sono azioni che richiedono infatti un coinvolgimento intellettuale ed emotivo profondo: non si tratta di esporre semplicemente concetti appresi, ma di elaborare un punto di vista originale sostenendolo con argomentazioni solide. Ognuno ha dovuto interrogarsi sul senso delle proprie idee e metterle alla prova nel “dialogo con la tradizione” dei classici, punto di partenza imprescindibile per qualsiasi riflessione filosofica. Il monologo permette di inserirsi in questa tradizione di pensiero, portando lo studente o la studentessa a verificare la coerenza delle proprie convinzioni: “la filosofia non si impara, si impara a filosofare”, ammoniva Kant.

L’ideazione e l’inizio del lavori

Tutto è iniziato con il campus filosofico a Pescasseroli, che inaugura ormai da due anni, nel mese di ottobre, il progetto “Romanae Disputationes” nella nostra scuola. Tra passeggiate filosofiche, brainstorming di gruppo, lezioni dialogate e laboratori su testi proposti dai docenti, gli studenti e le studentesse hanno iniziato a elaborare le prime idee. Il tema del concorso, incentrato sui valori, ha favorito un forte coinvolgimento. Affrontare concetti capitali come giustizialibertàverità ha permesso a ragazze e ragazzi di riflettere su questioni filosofiche profonde e di esplicitarne i presupposti. Come sostiene Hannah Arendt, “pensare significa interrogare il senso di ciò che ci circonda”: il campus, con la sua comunanza di vita, ha reso questa riflessione concreta, ha trasformato i valori da idee astratte in vita activa, in questioni vive e attuali.

Dopo questa esperienza, il lavoro è proseguito fino a gennaio con seminari tenuti da docenti universitari a scuola, in orario scolastico, e laboratori di approfondimento curati dagli insegnanti in orario extra-scolastico, durante i quali studenti e studentesse hanno discusso tra pari e con i docenti, affinando le loro riflessioni. Anche le videolezioni disponibili sul canale YouTube delle RD sono state esaminate e discusse collettivamente.

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La realizzazione e la performance

Questo lavoro comune ha permesso di mettere a fuoco interessi e prospettive differenti, ponendo le basi per lo sviluppo del monologo. Ciascuno ha redatto una prima bozza scritta, che è stata rivista con l’aiuto dell’insegnante e nel confronto costante tra pari, consentendo di migliorare il contenuto e la coerenza argomentativa. Un aspetto fondamentale del processo è stata l’autovalutazione: studentesse e studenti hanno analizzato il proprio lavoro alla luce dei criteri delle RD 2025, verificando la solidità dell’argomentazione, la chiarezza espositiva e l’efficacia comunicativa. Quando il testo è stato definito, infatti, si è passati alla preparazione della performance, lavorando su tempi, postura, voce e intonazione, per aderire pienamente alle richieste del concorso.

L’aspetto più innovativo del monologo risiede proprio nel suo carattere performativo. Oltre alla scrittura, è essenziale la capacità di dare voce alle idee, rendendole vitali e incisive, di tradurre concetti astratti in discorso efficace e coinvolgente. Questo processo richiama l’arte aristotelica della persuasione, che unisce logos, ethos e pathos: la logica dell’argomentazione si fonde con la credibilità di chi parla e con la capacità di suscitare emozioni.

Conclusioni e riflessioni

L’esperienza con i miei studenti è stata profondamente arricchente e ritengo possa valere come attività didattica qualificante, poiché pone i discenti al centro del loro percorso di apprendimento. Il monologo filosofico favorisce lo sviluppo di capacità argomentative, espressive e critiche, essenziali non solo nello studio della filosofia, ma anche nella crescita personale. Unisce filosofia, letteratura, teatro e retorica in un approccio interdisciplinare creativo, coinvolgente e motivante.

Ho partecipato ormai a diverse edizioni del concorso e continuo a considerare le Romanae Disputationes un’opportunità preziosa per chiunque voglia innovare la didattica e rendere la filosofia un’esperienza autentica e appassionante.

1 Aprile 2025

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