Giuliana Disanto, docente della Scuola Primaria appassionata di digitale e scrittura creativa, spiega come usare le interviste impossibili e l'intelligenza artificiale per l'apprendimento della Storia.
Primaria Per poter comprendere il presente con giudizio critico è opportuno che il passato venga indagato e studiato in modo analitico, quasi immersivo. Chi, meglio di chi li ha vissuti, può raccontarci come sono andati davvero gli eventi della storia? E, quando questo non è possibile, come si può fare? Basta uno sforzo di creatività e attraverso le interviste impossibili possiamo realizzare dialoghi straordinari con personaggi del passato. L’attività che illustreremo oggi è un tipo di lavoro che si inserisce nell’insegnamento della Storia nella Scuola Primaria ma che può essere rimodulato anche per altre discipline e ordini di scuola.
L’intervista impossibile è un tipo particolare e inconsueto di intervista giornalistica e consiste nella realizzazione di un dialogo immaginario con un personaggio del passato, della storia, della letteratura, della scienza o con personaggi fittizi. L’intervista impossibile è un genere senza ombra di dubbio conosciuto da tempo, in termini squisitamente didattici parliamo dell’intervista impossibile come una tipologia di storytelling. Lo storytelling è una metodologia didattica attiva che promuove la conoscenza attraverso la creazione di storie. L’aggettivo attiva è determinante per capirne l’importanza e l’azione: bambini e bambine infatti sono parte attiva del processo di apprendimento, a loro viene richiesto di inventare storie in cui immergersi, vivendole a pieno. L’intervista impossibile è di fatto una storia che viene raccontata partendo da dati e conoscenze ma è comunque un nuovo racconto. Perché, dunque, fare storia nello specifico con le interviste impossibili?
Le risposte sono molteplici:
L’intervista impossibile è un’attività che si pone come momento valutativo, quindi finale o comunque di approfondimento. Questo vuol dire che il prerequisito indispensabile per poter presentare questo tipo di lavoro è la conoscenza dell’argomento.
La prima fase del lavoro si apre con una serie di domande stimolo rivolte alla classe.
A questo punto inizia un momento di discussione e riflessione con la classe e in seguito si scelgono i personaggi da intervistare.
Che cosa fa l’insegnante?
L’insegnante seleziona un set di fonti di varia natura, oltre al libro di testo, individua fotografie ed eventualmente altri tipi di approfondimenti: articoli di giornale, focus vari, ricerche. Inoltre prepara una scheda di catalogazione così che bambini e bambine, dopo la lettura e l’analisi delle fonti, possano individuare agevolmente le informazioni utili alla compilazione e possano inserirle all’interno. Questo passaggio importante poiché, senza una guida bambini e bambine possono facilmente andare fuori strada, trascurando parametri e informazioni storiche.
Dopo avere realizzato la scheda di catalogazione, l’insegnante divide la classe in gruppi. Quando decidiamo di usare il cooperative learning, è importante seguire indicazioni precise per la costituzione di gruppi di lavoro funzionali. Per ogni “squadra” individuiamo un bambino o una bambina abile a coordinare, qualcuno con la capacità di gestire i tempi di esecuzione, qualcuno con buone capacità di problem solving.
Nella seconda fase dell’attività, i bambini e le bambine si apprestano a svolgere il compito. Ad ogni gruppo viene consegnato il set di fonti e la scheda. L’insegnante spiega che attraverso una lettura ragionata delle fonti, il gruppo dovrà individuare i dati utili alla compilazione della scheda dell’aspirante reporter. I bambini andranno così a svolgere il compito di analisi dei documenti, sottolineando ed evidenziando le parti interessate per andare poi a scriverle nella scheda di catalogazione. In questo modo il gruppo avrà già uno scheletro operativo dell’intervista.
Esempio di scheda realizzato dall'autrice.
A questo punto, siamo nella terza fase dell’attività, ossia la stesura dell’intervista. I bambini e le bambine preparano una scaletta coerente, organizzando i contenuti presenti dentro la loro scheda di catalogazione. Scriveranno un breve testo di introduzione al personaggio. Poi potranno procedere alla redazione dell’intervista, elaborando le domande e collegando le rispettive risposte in un testo che deve sempre e comunque risultare coerente.
Come presentare i prodotti realizzati?
Le interviste redatte, rilette e corrette possono essere presentate attraverso la tecnica del role playing. Avremo il presentatore, l'intervistatore e l’intervistato. Per rendere la rappresentazione più viva e permettere una maggiore immedesimazione è possibile realizzare anche oggetti di scena, travestimenti, accessori. L’intervista impossibile è una vera esperienza di apprendimento esperienziale, ecco perché possiamo, attraverso questo tipo di attività, promuovere competenze trasversali come l’alfabetizzazione digitale e fare in modo che bambini e bambine da consumatori diventino produttori di contenuti digitali.
Attraverso VIDNOZ è possibile, grazie all’ausilio dell’intelligenza artificiale, dare vita alle interviste impossibili realizzate. Vidnoz AI è un generatore di video online basato sull'AI. La piattaforma offre molteplici strumenti AI che consentono agli utenti di creare meravigliosi video aziendali, social, di intrattenimento e molto altro. Una volta fatto l’accesso, è possibile selezionare la voce “CREA VIDEO”, indicando il formato richiesto. La piattaforma offre modelli già precostituiti da poter utilizzare, modificando solo i contenuti, così come è possibile creare la scena in base alle proprie necessità. Una volta selezionata la scena, potremo inserire il nostro avatar parlante. Vidnoz offre una serie di personaggi ma, viste le nostre necessità, è possibile caricare direttamente foto del nostro intervistato. All’immagine andrà poi associata la voce; nella sezione apposita indicheremo, dunque, il genere e la lingua di nostro interesse.
Dopo aver associato la voce al nostro avatar, nel riquadro posto sotto l'immagine, è possibile scrivere il testo da far riprodurre. Basterà, quindi, per ogni scena, alternare intervistatore e intervistato, associare le voci e riportare domande e risposte nella sezione del testo per poter dare vita virtualmente alla nostra intervista. Possiamo guardare l’anteprima del nostro video prima di crearlo definitivamente.
La piattaforma VIDNOZ è semplice e intuitiva e potrà essere utilizzata anche dai più piccoli per rielaborare i loro prodotti. Possiamo concludere affermando che l’intervista impossibile è un esercizio di fantasia ma soprattutto di interpretazione storica. Questo permette sicuramente di promuovere negli studenti un interesse vivo nei confronti della storia, ma è anche un modo per stimolare una riflessione critica e morale nei confronti del passato, così da comprendere meglio il presente.