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Romanae Disputationes: il fascino della filosofia. Intervista a Marco Ferrari - Parte 1

Le Romanae Disputationes sono un concorso nazionale di filosofia per studenti. Inaugurate nel 2013, sono ideate dal professor Marco Ferrari e promosse dall’associazione Amore per il sapere – ApiS.

Metodologie 
27 novembre 2019 di: Marco Ferrari
copertina

Le Romanae Disputationes (RD) sono un concorso nazionale di filosofia per studenti della Scuola secondaria superiore, promosso dall’associazione Amore per il sapere – ApiS.Il concorso, che si propone di sviluppare le capacità critiche e dialettiche degli studenti, offre anche un’ottima occasione per studenti e insegnanti di innovare il metodo tradizionale di studiare la filosofia. È rivolto a tutti gli studenti del triennio e possono partecipare più team per scuola, in tre categorie: scritto, video e dibattito filosofico (Age Contra).Il tema per l’edizione 2019/2020 è Linguaggio e mondo. Il potere della parola ed è possibile iscriversi fino al 30 novembre 2019

Dire, fare, insegnare ha intervistato Marco Ferrari, ideatore delle Romanae Disputationes e direttore del concorso.

Come è nata l'idea delle Romanae disputationes

Sono professore di Storia e Filosofia dal 2005 e fin dall’inizio ho sentito forte il bisogno di offrire ai miei studenti delle lezioni ben strutturate, preparate e precise. Nel 2012, l'Associazione di didattica Diesse mi ha proposto di provare a organizzare un corso di formazione per insegnanti di filosofia e, poiché sentivo già quest’esigenza, ho accettato. Ma a una condizione: offrire ai partecipanti il meglio dell'Accademia italiana. Durante questo corso, mentre osservavo l’interazione degli insegnanti con docenti universitari appassionati e competenti, ho pensato “Sarebbe stupendo se anche i miei allievi potessero sentire a che livello si spinge la ricerca filosofica". 

Da qui, quindi, l’idea di un concorso. 

Esatto. Conoscevo l'esperienza dei Colloqui Fiorentini – un concorso nazionale di letteratura italiana – e ho pensato che sarebbe stato bello fare qualcosa di simile, ma con al centro l’interesse per la filosofia come ricerca aperta e l’interazione con docenti universitari. Ho quindi ideato un percorso in grado di fornire agli studenti la formazione che desideravo per loro ma, grazie all'aspetto concorsuale, in modo più vivace e dinamico. Questo percorso l'ho proposto una decina di colleghi, che hanno subito accettato. Mi è cambiata la vita: dopo un mese abbiamo lanciato il concorso e abbiamo fatto la prima lezione introduttiva, a cui si sono iscritti 670 ragazzi da tutta Italia. 

Avete avuto fin da subito riscontri positivi?

Sì, e la cosa si è di anno in anno consolidata. Abbiamo, per esempio, iniziato a creare le videolezioni: oltre alla lezione inaugurale, in cui un grande filosofo lancia il tema dell'anno, proponiamo alle scuole anche dei video di circa 25 minuti in cui chiediamo ai migliori filosofi italiani di commentare il tema delle Romanae di quell’anno. Questi video – disponibili sul nostro sito – sono una biblioteca online che i docenti possono usare in classe

E il segreto di questo successo? 

Ho capito abbastanza in fretta che il cuore della questione è riuscire a proporre ai ragazzi una sfida di sostanza, in cui si trovano i temi più alti e gli argomenti più complessi. Ma lo si deve fare mettendo gli studenti in una condizione di studio che esce dalla scuola e invade la loro vita quotidiana: il nostro obiettivo è portare i ragazzi a conoscere la cosa più bella – che per me è sempre stata la filosofia – e a farlo nel loro tempo libero, insieme. 

Cosa dicono gli studenti? 

Quest'anno alla prima lezione da Milano c'erano cinquemila ragazzi: in presenza circa 450, gli altri collegati in streaming. È una dimensione nella quale i ragazzi si ritrovano: ci hanno dato dei feedback estremamente positivi. Alcuni hanno perfino detto che, vedendo come la filosofia e la scuola sono in grado di parlare alla vita di un ragazzo, hanno cambiato il loro giudizio sulla scuola stessa. Questo ripaga tutta la fatica che facciamo.Ma a essere soddisfatti sono soprattutto gli insegnanti: ho avuto la conferma di proseguire in questo lavoro vedendo come tanti colleghi traevano giovamento e godimento da questa iniziativa. 

Seguiteci giovedì prossimo per la seconda parte dell'intervista.