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Stare bene a scuola: il benessere socio emotivo nel processo di apprendimento

Giuliana Disanto ci racconta quanto è importante coltivare a scuola il benessere emotivo di studenti, studentesse e docenti.

Metodologie 
06 giugno di: Giuliana Disanto
copertina

In ambito scolastico commettiamo spesso l’errore di trascurare un aspetto che sta alla base della relazione educativa e del processo di conoscenza: il benessere socio-emotivo. Il processo di apprendimento è infatti fortemente determinato dal ruolo delle nostre emozioni. Basti pensare alle risposte del nostro corpo, simili a scosse di riconoscimento, nel momento in cui, durante la risoluzione di un compito, ci rendiamo conto di essere sulla strada giusta; così come al drastico calo di attenzione, interesse e motivazione che si verifica quando l’attività che svolgiamo non risulta ai nostri occhi importante.

Le emozioni e i sentimenti che derivano dal successo scolastico aumentano la credenza di autoefficacia e la motivazione, mentre l’insuccesso, stimolando emozioni negative, depotenzia l’apprendimento. Studenti e studentesse necessitano di emozioni positive per poter restare focalizzati sull’attività e il compito proposto, pur mantenendo un approccio all’errore carico di elementi funzionali all’apprendimento.

La dottoressa Daniela Lucangeli in un’intervista su Dire Fare Insegnare ha parlato di warm cognition, cioè apprendimento caldo sottolineando come:

«Nel momento in cui si apprende e si sperimenta un’emozione che dice “Scappa!”, come la paura, la noia, l’ansia, il giudizio, il senso di inadeguatezza, queste emozioni sollecitano la memoria per inviare un messaggio di pericolo e di rifiuto. Quindi tutte le volte che noi ripercorreremo quell’apprendimento, oltre a ricordarci le nozioni apprese, ci ricorderemo di quelle emozioni negative che hanno dato l’allarme. […].»

Un rapporto del National Center for Clincical Infant Programs afferma che elementi determinanti per il successo scolastico non sono le nozioni, l’abilità di lettura o di calcolo, ma le capacità emotive e sociali, l’interesse, la sicurezza. In particolare, il rapporto indica sette aspetti fondamentali:

  • la fiducia;
  • la curiosità;
  • l’intenzionalità;
  • l’autocontrollo;
  • la connessione;
  • la capacità di comunicare;
  • la capacità di cooperare.

Per queste ragioni, l’alfabetizzazione emotiva assume un ruolo predominante in termini di apprendimento scolastico. È importante prestare attenzione al benessere di studenti e studentesse e per farlo è importante promuovere situazioni che possano attivare emozioni positive. Affinché la scuola diventi un ambiente di apprendimento davvero funzionale e accogliente, dove si provano gioia, entusiasmo e curiosità, è importante attivare specifiche condizioni, ossia:

  • il piacere di imparare;
  • il divertimento di imparare con sorrisi e risate;
  • l’ispirazione come senso di appagamento e motivazione nei confronti di un compito;
  • l’entusiasmo per gli strumenti di apprendimento;
  • l’orgoglio dei risultati;
  • la speranza del successo;
  • la sorpresa e meraviglia per imparare qualcosa di nuovo o travolgente;
  • l’affetto verso la persona che mi trasmette le conoscenze.

Al contrario le emozioni negative più frequenti nel contesto scolastico sono:

  • il timore del giudizio dell’insegnante, dei compagni o dei genitori;
  • rabbia;
  • tristezza;
  • disgusto/disprezzo per un compito o una persona;
  • ansia;
  • confusione;
  • imbarazzo/soggezione in situazioni dove non ci si sente all’altezza.

Se sono presenti queste emozioni, studenti e studentesse saranno concentrati sulla situazione soggettiva; questo non permetterà loro di andare oltre tale dimensione, li allontanerà dal compito e causerà una perdita di motivazione.

L’attenzione è particolarmente influenzata dall’emozione poiché l’emotività determina la concentrazione, indirizzando l’azione e il comportamento. In altre parole se si è entusiasti e incuriositi dall’argomento, la comprensione e l’assimilazione dei concetti sarà senza dubbio favorita, e viceversa. Un altro aspetto fondamentale riguarda la gratificazione: se siamo contenti di aver svolto un compito, il nostro cervello è motivato e reagisce sollecitando il circuito della ricompensa. La motivazione attivata spingerà dunque studenti e studentesse a impegnarsi di più e a perseguire con grinta i propri obiettivi.

Un’attività che solleciti sorpresa, meraviglia e dunque stupore ha senza dubbio più possibilità di essere ricordata ma anche di catalizzare l’attenzione. Proporre un lavoro banale e che non suscita curiosità inibisce le aree dedite al ricordo e rende studenti e studentesse distanti e poco motivati. Le emozioni positive, inoltre, potenziano e promuovono la creatività, favorendo un luogo di apprendimento dove studenti e studentesse sono spinti ad andare oltre e a trovare soluzioni innovative. Inoltre è importante ricordare che tutti questi aspetti favoriscono la creazione di un ambiente di lavoro rilassato con uno livello di stress ridotto, che favorisce la crescita e lo sviluppo.

Parlare del connubio emozioni-apprendimento, concentrarsi soltanto sulla sfera emotiva di chi apprende è limitante se non addirittura fuorviante. Le emozioni di chi insegna, infatti, influiscono sull’apprendimento. Docenti appassionati, che amano il loro lavoro, sono più partecipi e creativi, e la loro predisposizione e il loro atteggiamento positivo e motivante risulta essere quasi contagioso per il gruppo classe.

Al contrario docenti con una predisposizione verso le emozioni negative, come la rabbia e la noia, creeranno un muro nel rapporto con la classe, influenzando negativamente il processo di apprendimento. Allo stesso modo insegnanti che sono più attenti al risultato finale di un compito, piuttosto che a tutto il processo di apprendimento, trasmetteranno al gruppo classe ansia e stress. La poca comprensione e la bassa tolleranza all’errore porteranno studenti e studentesse a non essere motivati, a non chiedere aiuto e, di conseguenza, a rinunciare alla possibilità di promuovere un senso di responsabilità personale, in quanto troppo concentrati nel soddisfare le aspettative del docente.

Sottolineando l’importanza dell’emotività del docente,bisogna considerare anche l’ambiente di lavoro degli insegnanti. Per creare un ambiente favorevole all’apprendimento, anche l’ambiente di lavoro del docente deve essere privo di tutti quegli aspetti che portano all’attivazione di emozioni negative: il carico e le condizioni di lavoro, il rapporto con i colleghi, il supporto offerto dal dirigente, le relazioni con studenti e famiglie spesso sono fonte di esperienze negative che portano il docente a una vera propria condizione diburn out. Questa riflessione è necessaria anche per sottolineare come nel mondo della scuola sia importante prendere in considerazione la dimensione emotiva di tutta l’utenza per favorire un processo di apprendimento concreto.