Dire, fare, insegnare
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Il giro del mondo in 17 goal: insegnare geografia con l’Agenda 2030

Sandra Volorio, insegnante della scuola secondaria, ci propone un modo alternativo per insegnare geografia utilizzando l’Agenda 2030 e una strategia per contribuire a formare giovani cittadini e cittadine.

Esperienze di insegnamento  Grandi insegnanti 
09 settembre 2020 di: Sandra Volorio
copertina

La scuola è chiamata in prima persona a sensibilizzare le nuove generazioni sulle questioni rilevanti per l’umanità e il pianeta. Per rendere gli studenti protagonisti del cambiamento, l’Agenda 2030 può e deve essere utilizzata come strumento didattico da affiancare all’insegnamento dell’educazione civica. Tra le varie discipline la Geografia in particolare offre molti spunti in tal senso. Tutte le scelte editoriali moderne permettono una personalizzazione dell’apprendimento di questa materia, pertanto, per abbandonare uno studio ormai “vecchio” degli Stati - come sequela di descrizioni fisiche, politiche ed economiche, senza particolari approfondimenti e contestualizzazioni -  si possono ipotizzare numerose soluzioni innovative, come quella proposta nella lezione illustrata di seguito, rivolta a una classe terza della scuola secondaria di primo grado.

Come fare?

A inizio anno scolastico, l’insegnante presenta alla classe il programma di geografia, ma lo fa come se fosse un viaggio da intraprendere insieme e che li porterà a conoscere Paesi, popoli ed emergenze globali. Per rendere ancora più efficace l’idea e le finalità del programma, l’insegnante proietta alla LIM un breve video o meglio una sorta di trailer, in cui scorreranno le immagini dei principali Paesi che saranno oggetto di studio durante l’anno, accompagnate da un sottofondo musicale coinvolgente. La visione del video, come al cinema, attrarrà l’attenzione degli studenti, stimolando in loro la curiosità su ciò che studieranno e rendendo evidenti le competenze da acquisire.

Le tappe che toccheranno dovranno essere 17, come 17 sono i goal o obiettivi dell’Agenda 2030. A ogni goal corrisponderà un Paese che presenta una delle emergenze da affrontare e di conseguenza uno degli obiettivi globali da raggiungere per lo sviluppo sostenibile. È evidente che ogni Stato presenta più di una emergenza e di conseguenza si potrebbe abbinare a più di un obiettivo dell’Agenda 2030. In questo caso si farà una scelta, nella consapevolezza che nessuna decisione sarà mai definitiva per l’argomento affrontato. Per questa ragione si dovrà precisare subito agli studenti che gli obiettivi dell’Agenda 2030 non riguardano un solo Paese, ma tutto il pianeta, così come i problemi da risolvere per conseguire lo sviluppo sostenibile riguardano i cittadini di ogni nazione.

Allora perché abbinare un goal a un singolo Paese?

Studiare e approfondire l’Agenda 2030 procedendo per obiettivi o goal è uno dei modi per preparare gli studenti a diventare dei cittadini attivi e consapevoli, ma calare questo piano nella realtà dei singoli Paesi può essere un altro modo per contestualizzare gli obiettivi stessi, dando loro un “volto” e liberandoli dell’astrattezza in cui potrebbero “cadere”.

Le varie tappe del viaggio

Dopo aver presentato il programma, il docente proietta alla LIM un planisfero, su cui, con l’aiuto della classe, verrà scelto il percorso del viaggio con i relativi Paesi da visitare. Su ogni tappa verrà posto il numero dell’obiettivo dell’Agenda 2030 prescelto. Il viaggio dovrà seguire un ordine cronologico e avere un riscontro dal punto di vista spaziale, per questo si affronterà un continente alla volta. L’ordine con cui si sceglie il primo continente non dovrà necessariamente seguire quello del libro di testo, anche se l’organizzazione del manuale potrà essere di aiuto. In questa fase, inoltre, il docente svolge l’importante ruolo di mediatore.

Dopo aver programmato il viaggio, ogni volta che si raggiunge una tappa, si sceglie insieme una persona simbolo che si batte per il progresso di quella nazione o che si impegna per il raggiungimento di quell’obiettivo nello specifico.

Si potrà scegliere anche una canzone che faccia da sottofondo al lavoro finale, che accompagnerà la presentazione del Paese e del relativo goal. Tutte le scelte effettuate dovranno essere frutto di dialogo, condivisione e confronto degli studenti tra loro e con l’insegnante.

Individuate la persona e la canzone, l’insegnante assegna agli studenti lo studio dello Stato dal punto di vista fisico, politico ed economico. Successivamente presenta i traguardi che sottendono al goal scelto e si divide la classe in piccoli gruppi. Ogni gruppo si occuperà di un aspetto dell’emergenza considerata, raccoglierà il materiale e condividerà poi con la classe il frutto della ricerca, scegliendo la forma migliore: un breve video, una presentazione di PowerPoint, di Canva o di Adobe Spark. Usare strumenti di progettazione grafica digitale può essere utile anche per permettere agli studenti di lavorare a casa, condividendo in cloud il proprio lavoro.

Facciamo un esempio di tappa

Partiamo dal continente americano e in particolare dall’America del Nord, di cui scegliamo gli Stati Uniti. A questo Paese verrà abbinato, per esempio, il goal numero 10, Riduzione delle disuguaglianze.

Dopo aver studiato gli USA dal punto di vista fisico, politico ed economico, il docente leggerà agli studenti i traguardi di questo goal e chiederà loro di approfondire in maniera autonoma il problema delle disuguaglianze. I ragazzi, divisi in piccoli gruppi, raccoglieranno il materiale sui vari aspetti di questo obiettivo. Per esempio un gruppo potrà lavorare sulla disuguaglianza legata alla discriminazione razziale, un altro sulla disuguaglianza economica, un altro sull’immigrazione e così via. Sarà importante che il docente attualizzi l’argomento, facendo sempre riferimento  alla situazione attuale del paese\all’attualità del paese in questione.

La persona simbolo degli USA potrebbe essere Emma Gonzáles, attivista americana che si occupa di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla facilità di accesso alle armi da fuoco, che ha causato numerose vittime nelle scuole oppure potrebbe essere un personaggio storico come Martin Luther King. Per la scelta della musica si potrebbe optare per la canzone Born in the USA del famoso cantautore americano Bruce Springsteen.

Conclusioni

Questa proposta permette di condividere in modo efficace con la classe il programma della disciplina e il senso del percorso che si intraprende, portando ogni alunno a rielaborare in forma personale le proprie conoscenze. Inoltre la forma ludica del viaggio aggiunge allo studio della geografia maggiore coinvolgimento. A questo va aggiunto il fatto che il repertorio del libro di testo si arricchisce di contenuti, che verranno contestualizzati e avvicinati il più possibile all’esperienza di vita degli alunni.

Bibliografia di riferimento

Carola Benedetto e Luciana Ciliento, Storie per ragazze e ragazzi che vogliono salvare il mondo, De Agostini, Milano, 2019.

Viviana Mazza, Guerrieri di sogni. Storie e paesi che dovresti conoscere, Mondadori, Milano, 2018.

Stefano Varanelli, Il mondo che vorrei. Storie vere di ragazzi e ragazze in grado di cambiare il mondo, Giunti, Firenze, 2020.