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Il lavoro delle équipe formative sul territorio. Intervista con Laura Ceccacci

Laura Ceccacci, componente delle équipe formative territoriali delle Marche, ci ha parlato del suo percorso professionale, delle strategie di progettazione adottate e delle attività realizzate per il supporto alla DaD e alla DDI nel territorio regionale.

Problematiche scolastiche  Esperienze di insegnamento  Grandi insegnanti 
10 maggio 2021 di: Laura Ceccacci
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Abbiamo chiesto a Laura Ceccacci, docente di Italiano e Latino con un dottorato in Sociologia delle istituzioni di parlarci del suo percorso professionale, concentrandoci sulle tappe salienti, delle équipe territoriali e del bagaglio di conoscenze acquisito durante la pandemia affiancando docenti e scuole sul territorio.

Qual è il suo percorso formativo e professionale e come è diventata formatrice delle équipe territoriali?

Sono un’insegnante di Italiano e Latino, dottoressa di ricerca in Sociologia delle istituzioni e componente dei Nuclei Esterni di Valutazione delle scuole (NEV) per l’Invalsi.

Fin dai primi anni di insegnamento, mi ha sempre appassionata la didattica attiva supportata dalle nuove tecnologie. L’esperienza di coordinamento della prima Cl@sse 2.0 liceale delle Marche nel 2011 ha rappresentato un significativo passaggio nel mio percorso professionale. Nel triennio successivo ho fatto parte del gruppo di lavoro della rete regionale Scuol@ 2.0 e, in seguito, ho avuto l’opportunità di consolidare e arricchire per qualche anno le mie competenze come responsabile per l’USR Marche del PNSD e dei progetti dell’AICA, all’interno del Gruppo progetti nazionali.

Parallelamente mi sono messa in gioco come formatrice per l’azione 25 del PNSD, nei percorsi dedicati al digitale del Piano nazionale formazione docenti, e in quelli dei neoassunti, nei laboratori di Tecnologie didattiche di Scienze della formazione primaria dell’Università di Urbino, per condividere con colleghi e futuri colleghi quanto stavo sperimentando e acquisendo.

Dallo scorso anno faccio parte dell’EFT Marche, un team di tre elementi con competenze diverse e ben integrate. L’approdo alle équipe formative territoriali mi ha permesso di mettere a sistema gran parte degli elementi che definiscono il mio bagaglio professionale.

I miei settori di interesse sono le metodologie didattiche innovative, la promozione delle competenze digitali di docenti e studenti, la valutazione di sistema e didattica.

Qual è l’obiettivo delle équipe e perché è importante investire in questo progetto?

La struttura del Rapporto di autovalutazione delle scuole (RAV), documento prezioso e strategico, indirizza bene lo sguardo verso il fine - ossia gli esiti - di tutti i processi organizzativi e didattici: i risultati degli studenti, in termini di apprendimenti e competenze.

Appare pleonastico sottolineare quanto sia fondamentale oggi la promozione di competenze e cittadinanza digitali, in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, nel quale la contingenza e l’emergenza hanno accentuato e reso più trasparenti positività e criticità già presenti nei sistemi. Tra le problematiche più frequentemente segnalate c’è il senso di inadeguatezza di alcuni docenti nell’uso delle tecnologie in modo efficace per l’apprendimento. In questo settore, i bisogni formativi sono esplosi.

L’Evidence Based Education ci dà indicazioni chiare su quali strategie influiscono maggiormente sui risultati degli allievi, in particolare in termini di metodologie declinate in chiave digitale in una logica di piena integrazione, come da modello Technological Pedagogical and Content Knowledge (TPCK). È indispensabile quindi documentare e sviluppare le competenze pedagogico-digitali degli insegnanti, nella cornice del framework europeo DigCompEdu, per potenziare gli esiti degli studenti.

Le EFT, lavorando a stretto contatto con docenti e scuole del territorio dall’inizio dell’emergenza, hanno acquisito una sorta di punto d’osservazione privilegiato sulla realizzazione di didattica a distanza (DaD) e didattica digitale integrata (DDI) nelle specifiche realtà locali, e sono quindi le figure più adatte per intercettare e soddisfare i bisogni formativi degli insegnanti e supportare le comunità scolastiche nel percorso di miglioramento.

Quali progetti didattici ha realizzato per le Équipe territoriali?

Il team di cui faccio parte, da quando le lezioni in presenza sono state sospese, ha messo a punto una specifica modalità di lavoro orientata ai processi di qualità e al miglioramento continuo. Durante le azioni di accompagnamento e supporto per la realizzazione della DaD e della DDI, attraverso canali diversificati (webinar, brevi cicli di incontri con le Istituzioni scolastiche, posta elettronica, consulenze telefoniche, canali social), sono stati sistematicamente rilevati attraverso varie forme di monitoraggio i bisogni espressi e latenti dei docenti del territorio su aree tematiche afferenti al DigCompEdu. Il modello può essere così esplicitato.



I risultati di alcune di queste indagini sono stati pubblicati da riviste specializzate, consultabili ai seguenti link:

Inoltre sono disponibili in allegato i materiali di due webinar per la scuola secondaria dedicati alla DaD e alla DDI, progettati e realizzati per rispondere alle richieste dei docenti del nostro territorio: "Costruire strumenti per la DDI: dal Lesson Plan alle rubriche di valutazione" e "Modelli per valutare con la DDI".

Riferimenti

  • Cfr. Bonaiuti, G., Calvani, A., Menichetti, L. & Vivanet, G. (2017). Le tecnologie educative. Criteri per una scelta basata su evidenze. Carocci e Hattie, J. (2016). Apprendimento visibile, insegnamento efficace. Metodi e strategie di successo dalla ricerca Evidence Based. Erickson
  • Koehler, M. J., & Mishra, P. (2009). What is technological pedagogical content knowledge? Contemporary Issues in Technology and Teacher Education, 9 , 60-70
  • Bocconi, S., Earp, J., & Panesi, S. (2018). DigCompEdu. Il quadro di riferimento europeo sulle competenze digitali dei docenti. Istituto per le Tecnologie Didattiche, CNR