L’esperienza di Gloria Vizzini con il lavoro di gruppo alla Scuola secondaria di secondo grado: uno strumento efficace per la formazione scolastica, personale e relazionale.
Metodologie  Secondaria Secondo il manuale Apprendimento cooperativo in pratica di Anna La Prova, l’apprendimento cooperativo “si può definire come un metodo di insegnamento/apprendimento che fa leva sulla risorsa gruppo con l’obiettivo principale di migliorare l’apprendimento e le relazioni sociali.” Questo approccio supera il tradizionale lavoro di gruppo, creando un ambiente di apprendimento attivo e collaborativo in cui gli studenti incrementano le conoscenze tramite forme di collaborazione con gli altri e, contemporaneamente, sviluppano competenze sociali fondamentali.
Le radici dell'apprendimento cooperativo affondano in solide teorie pedagogiche. Lev Vygotskij sottolinea il ruolo cruciale dell’interazione sociale nello sviluppo cognitivo, mentre David Ausubel l’importanza dei significati preesistenti nell’apprendimento.
L’approccio da me adottato si basa sul metodo Learning Together elaborato da David e Roger Johnson (Cooperation and Competition: Theory and Research) e che si fonda su cinque principi chiave:
Come osserva La Prova, “il gruppo è un universo di risorse in termini non soltanto di conoscenze ma anche di competenze, per cui l’insegnamento/apprendimento è un processo non di trasmissione dall’insegnante agli alunni ma di partecipazione e scambio tra tutte le persone coinvolte.”
La mia esperienza conferma che l’apprendimento cooperativo stimola positivamente anche gli studenti più difficili. Durante i lavori di gruppo, persino gli alunni meno motivati trovano un ruolo che li coinvolge nel processo di apprendimento. Studenti già interessati agli argomenti, invece, vengono ulteriormente stimolati. È sorprendente osservare come, anche nei giorni più impegnativi, si crei un ambiente di lavoro produttivo e silenzioso. La crescita personale e relazionale che avviene attraverso il confronto tra pari è unica e difficilmente realizzabile nella lezione frontale.
Nonostante i numerosi benefici, l’apprendimento cooperativo non è privo di ostacoli, sia tra gli studenti sia tra i docenti.
Abituare studentesse e studenti al lavoro cooperativo richiede tempo e un impegno costante. Molti allievi, inizialmente, faticano a gestire i ruoli assegnati o a lavorare in modo efficace con i compagni. Questo accade soprattutto quando mancano esperienze pregresse di lavoro di squadra. Alcuni studenti tendono a prendere il controllo del gruppo, mentre altri preferiscono restare in disparte.
Ecco alcune strategie:
Anche tra le e gli insegnanti, l’apprendimento cooperativo può incontrare resistenze. Alcuni colleghi preferiscono metodi tradizionali, ritenendo che le attività di gruppo richiedano troppo tempo o non garantiscano un apprendimento disciplinare approfondito.
Ecco alcune strategie:
L’apprendimento cooperativo non si può improvvisare. Qualunque sia l’approccio scelto, va progettato. Prima della lezione occorre prendere delle decisioni rispetto agli obiettivi da far raggiungere e alla formazione dei gruppi. Durante la lezione l’insegnante deve comunicare agli studenti il tipo di attività che intende proporre e devono essere prese delle decisioni organizzative riguardo alla disposizione dei banchi e all’attribuzione dei ruoli all’interno dei gruppi. All’inizio della lezione l’insegnante deve monitorare il lavoro e rispondere ad eventuali richieste di aiuto o chiarimento. Deve anche monitorare le abilità sociali registrandole sull’apposita griglia di valutazione. Alla fine della lezione l’insegnante valuta il lavoro svolto attraverso le modalità di verifica prestabilite.
Esiste, poi, la convinzione che alcune discipline si prestino meno ai lavori di gruppo, ma ho sperimentato con successo il lavoro di gruppo in tutte le materie che insegno.
1. Latino e Greco: traduzioni cooperative
In queste discipline, ho sperimentato attività in cui i gruppi di studentesse e studenti si dedicano alla traduzione di un testo complesso. Ogni membro ha un ruolo specifico:
Alla fine, i gruppi collaborano per ricostruire un testo più ampio, ricostruendolo come un puzzle e favorendo la comprensione globale del brano.
2. Italiano: laboratori di scrittura creativa
Per la lingua italiana, ho proposto laboratori di scrittura creativa, assegnando a ogni gruppo un genere letterario specifico (es. giallo, fantasy, realistico). Studentesse e studenti inventano una storia utilizzando personaggi e situazioni dati. Questo approccio stimola la creatività e permette di analizzare in profondità le caratteristiche di diversi generi.
3. Geografia: gruppi casa ed esperti
In un’attività sulla geografia dei Paesi africani, ho suddiviso gli studenti in gruppi “casa” assegnando a ciascuno lo studio di uno stato specifico. Successivamente, gli studenti si sono riuniti in gruppi “esperti” per condividere le loro conoscenze sugli altri stati. Al termine, ciascun gruppo “casa” ha elaborato una relazione sintetica, dimostrando una comprensione approfondita dell’argomento. Per motivare ulteriormente, ho simulato un contesto accademico, immaginando che i gruppi rappresentassero università internazionali partecipanti a una conferenza.
Per formare i gruppi utilizzo approcci casuali o strategici, bilanciando abilità e personalità diverse per favorire l’apprendimento reciproco. Una risorsa utile per la creazione di gruppi casuali è Team Maker, uno strumento semplice e veloce che consiglio di esplorare.
Al termine di ogni attività, il gruppo riflette sul lavoro svolto: cosa ha funzionato e cosa no, quali comportamenti sono stati utili e cosa migliorare. Questa forma di autovalutazione è importante anche per favorire una consapevolezza metacognitiva delle proprie risorse e dei propri limiti. Utilizzo rubriche valutative, come quella in allegato, che tengano conto sia dei risultati raggiunti sia del processo, integrando criteri per la valutazione delle abilità sociali e del contributo individuale.
L’Apprendimento Cooperativo è una metodologia potente che permette di raggiungere contemporaneamente obiettivi cognitivi, relazionali e civici. Come afferma La Prova, “promuove una conoscenza autentica di sé e degli altri e una percezione del diverso da sé come risorsa che può arricchire.”
In un mondo sempre più interconnesso, lavorare sulla cooperazione anziché sulla competizione è essenziale per formare individui capaci di collaborare e innovare, nel rispetto delle diversità.