
È passato del tempo da quando Somchai e i suoi amici, protagonisti di S.O.N.O., hanno sconfitto E.D., l’Intelligenza Artificiale che cercava di manipolarli. Alla fine di quell’avventura, hanno scoperto come i videogiochi e gli spazi virtuali, per essere strumenti e luoghi in cui spiegare la propria creatività e personalità, dando vita a progetti come i modelli 3d della vulcanica Himani, o gli originali compiti in classe interattivi dell’aspirante giornalista Silvia, vanno costruiti e usati con attenzione.
Per questo ora tutti i partecipanti al nuovo S.O.N.O. hanno delle regole precise. Per esempio: “Qui si creano cose tutti insieme: se costruisci qualcosa di figo e utile, scegli tu quando e come ma condividilo con la community”; oppure, anche se ognuno ha diritto alla sua privacy non si possono criptare i propri progetti e nascondere segreti!
Sembra andare tutto bene, ma Somchai sente che qualcosa potrebbe andare storto e sente ancora su di sé il potere di E.D., che lo rendeva insicuro e inadatto. E quando, con pessimo tempismo, alle prime incomprensioni che paiono minare il suo nuovo rapporto con Silvia si aggiunge un’allettante ma un po’ oscura proposta di acquisto di S.O.N.O, le cose si complicano velocemente…
Che intenzioni avrà il presidente della Gao Enterprises, uno stratega appassionato del gioco del go e che produce sistemi olografici dagli scopi non sempre trasparenti? Lo spirito di squadra con i suoi amici, con l’aiuto del professor Chen, saprà condurli alla scelta giusta?
Costruttori di futuri continua la riflessione sull’uso delle tecnologie iniziato dall’autrice nel suo primo volume, calata anche in questo caso in una storia adrenalinica a accurata, in cui ragazzi e ragazze possono riconoscere il fascino e le zone d’ombra talvolta lasciate attorno al ruolo degli strumenti virtuali nella costruzione, appunto, del loro futuro.
Il libro fa parte della collana AKABook (ne abbiamo parlato qui), che sfrutta una grammatica semplificata e suggerimenti grafici per rendere le storie coinvolgenti e accessibili anche per gli adolescenti stranieri di prima e seconda generazione.
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