Elena Gavin ci spiega perché l’Inquiry Dialogue è una metodologia alternativa efficace per portare in classe il dialogo.
Metodologie "Il dialogo autentico è una fatica: implica ascolto, rischio, apertura. Ma è l'unica via per costruire qualcosa di vero.” (Paulo Freire)
La parola chiave che emerge dalla riflessione di Freire è costruire. Non si tratta semplicemente di parlare o discutere, ma di costruire competenze, abilità e conoscenze attraverso un apprendimento autentico e significativo.
La metodologia dialogica rappresenta una pratica strutturata per sviluppare il pensiero critico e le competenze dialogiche, come evidenziato negli studi di Alexander. Tuttavia, quando parliamo di dialogo educativo, ci troviamo di fronte a una varietà di approcci e metodologie che meritano di essere esplorate e comprese.
Douglas Walton ha identificato diverse tipologie di dialogo, ciascuna con obiettivi e dinamiche specifiche. Tra queste, una delle più diffuse e attualmente “di moda” nel panorama educativo è il Debate (dibattito).
Il Debate ha certamente i suoi meriti: sviluppa le capacità argomentative, insegna a sostenere una posizione con prove e ragionamenti, e stimola la ricerca e l’analisi critica delle fonti. Tuttavia, sorge spontanea una domanda: quando implementiamo il Debate nelle nostre pratiche educative, si tratta davvero di una scelta consapevole e pedagogicamente motivata?
Viviamo in un mondo caratterizzato da dibattiti continui, spesso polarizzati, dove l’obiettivo principale sembra essere quello di “vincere” sull'altro piuttosto che comprendere e costruire insieme. In questo contesto, perché non considerare un cambio di prospettiva? Invece di concentrarci esclusivamente sul confronto, dove ciascuno cerca di convincere l’altro della validità della propria posizione, perché non esplorare metodologie che privilegino la collaborazione e la costruzione condivisa di conoscenza?
Una metodologia ancora poco conosciuta ma ricca di potenzialità è l’Inquiry Dialogue (dialogo di ricerca). Questa pratica educativa si distingue dal Debate per il suo approccio fondamentalmente collaborativo. Nell’Inquiry Dialogue, un gruppo di partecipanti non si divide in fazioni contrapposte, ma lavora insieme per:
Questa metodologia offre vantaggi significativi che vanno oltre le pure capacità dialogiche.
Non si tratta qui di demonizzare il Debate o altre forme di dialogo competitivo, ma di ampliare il nostro repertorio metodologicocon approcci che privilegino la collaborazione e la costruzione condivisa di significato.
L’Inquiry Dialogue rappresenta un'opportunità per educare cittadini capaci non solo di argomentare le proprie posizioni, ma anche di collaborare nella ricerca di soluzioni comuni a problemi complessi. In un’epoca di crescente polarizzazione, questa competenza diventa non solo utile, ma essenziale per creare un futuro migliore.
La scelta della metodologia dialogica dovrebbe sempre essere consapevole e finalizzata agli obiettivi educativi che vogliamo raggiungere. Se il nostro scopo è formare individui capaci di costruire insieme e dialogare, l’Inquiry Dialogue merita certamente di essere considerato e sperimentato.