Una riflessione di Marco Ferrari sulla summer school alla Harvard University e sull’importanza di dare fiducia ai giovani.
Secondaria C’è un filo rosso che unisce passione, curiosità e coraggio: è quello che ha guidato le studentesse e gli studenti del Liceo Malpighi di Bologna fino alle aule della Harvard University, dove hanno vissuto un’estate all’insegna della scoperta e della crescita personale.
Un’avventura di sette settimane che ha rappresentato molto più di un percorso accademico: è stata un incontro con l’alterità, un’occasione di confronto e di apertura, un’esperienza di vita capace di mettere in moto nuove domande e nuove prospettive.
Questa opportunità nasce dal progetto “Excellent – Imparare per passione”, sostenuto dalla Fondazione Campari, che da anni investe nel talento e nell’intraprendenza dei giovani. È un’iniziativa che, al Liceo Malpighi, è ormai diventata parte integrante del percorso formativo e che incarna un principio educativo semplice ma fondamentale: la fiducia nei giovani è il primo investimento sul futuro.
Lo scorso 10 ottobre 2025, nell’aula magna del Liceo Malpighi, si è svolta la conferenza stampa Storie di Futuro: scommettere sul talento, la passione e l’intraprendenza dei più giovani. Un’occasione per raccontare i frutti di una collaborazione che unisce mondo dell’educazione e impresa, e che dimostra come la fiducia nei giovani sia un investimento concreto nel domani. Il programma “Excellent – Imparare per passione”, rivolto a studentesse e studenti del terzo e quarto anno, è ormai diventato un pilastro della proposta formativa del Liceo Malpighi. Negli ultimi anni, dodici ragazzi hanno potuto partecipare alle summer school di Harvard, grazie a borse di studio che coprono interamente tasse universitarie, viaggio e alloggio. Un’opportunità che non solo spalanca le porte di una delle università più prestigiose al mondo, ma che insegna ai giovani a credere nelle proprie possibilità. Come ha spiegato Eugenio Pelitti, Segretario Generale della Fondazione Campari, “in un momento complesso e incerto come quello che stiamo vivendo, credere nei giovani è un gesto di fiducia nel domani. Investire in loro significa realmente investire nel futuro”. Un messaggio che sintetizza bene la filosofia della Fondazione, da anni impegnata anche nel sostenere, con borse di studio dedicate, i percorsi quadriennali del Liceo”. La collaborazione tra Liceo e Fondazione incarna perfettamente la missione educativa del Malpighi che intende preparare i ragazzi alla realtà e non solamente all’università.
Per me, questa esperienza esprime e incarna la nostra missione educativa. Il nostro compito è introdurre i giovani alla realtà, aprirli alla bellezza del mondo e aiutarli a scoprirne il significato. Preparare un’application per Harvard e partecipare a una summer school di sette settimane sono esperienze che possono davvero cambiare la vita. Esperienze che richiedono impegno, ma soprattutto fiducia in se stessi, quella stessa fiducia che la scuola si impegna ogni giorno a coltivare.
Ogni giorno infatti, nelle nostre aule, cerchiamo di educare ragazze e ragazzi a questo sguardo: uno sguardo aperto, capace di riconoscere la realtà non come un insieme di nozioni, ma come una occasione significativa. Per questo credo che la scuola, oggi più che mai, debba essere un laboratorio di incontro e di conoscenza, un luogo dove l’intelligenza e la sensibilità si allenano insieme.
Viviamo nel tempo dell’Intelligenza Artificiale, e proprio per questo il compito della scuola non si riduce a trasmettere competenze tecniche o informazioni.
La scuola, nel tempo dell’IA, ha il compito principale di formare a questi processi: stupirsi, accogliere l’alterità, giudicare, argomentare, comunicare e dialogare.
Sono capacità che nascono dal cuore stesso dell’esperienza umana e che non possono essere delegate a nessun algoritmo. Accanto a esse, la scuola è chiamata a coltivare la cultura umanistica e scientifica ereditate dalla nostra grande tradizione, senza le quali rischieremmo di diventare scatole vuote, incapaci di orientare il sapere verso il bene, la verità e la bellezza.
Formare a questi processi significa accompagnare i ragazzi nel loro cammino di crescita intellettuale e morale, aiutandoli a unire la conoscenza alla responsabilità, lo studio alla scoperta di sé.
Durante l’incontro al Malpighi, la voce più autentica è stata quella degli studenti.Uno studente al quinto anno di Scienze Applicate ha raccontato la sua esperienza con parole che esprimono perfettamente il senso di questa avventura:“Non è stato solo un viaggio ad Harvard, ma un viaggio dentro di noi. Abbiamo scoperto che si può crescere davvero quando qualcuno crede in te e ti dà la possibilità di provarci. Non serve avere nulla di speciale per fare qualcosa di grande: serve solo il coraggio di fare il primo passo.”
Quelle parole raccontano il cuore della scuola che sogniamo: un luogo dove l’apprendimento nasce dal desiderio e si traduce in responsabilità, dove la fiducia diventa la condizione per scoprire se stessi e il mondo.
La scuola può farcela - può davvero formare persone capaci di futuro - se guarda al mondo, se ha un orizzonte ampio, se vive in funzione di qualcosa di più grande di sé. Solo così ogni esperienza, anche la più impegnativa, diventa un’occasione di crescita condivisa, e ogni studente può imparare che la conoscenza è un atto di libertà e di amore per la realtà.