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Intelligenza Artificiale in classe: 6 attività per usarla in modo consapevole

In questo articolo proponiamo 6 attività per la scuola secondaria che prevedono l'utilizzo dell'Intelligenza Artificiale, per imparare a usarla in modo divertente, ma anche consapevole e critico.

Metodologie  Secondaria 
06 maggio di: Redazione
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L’intelligenza artificiale generativa sta diventando sempre di più parte del nostro quotidiano. Questo si riflette ovviamente anche nelle scuole: i ragazzi conoscono – o credono di conoscere – l’AI e la usano in modi più o meno consapevoli. In questo contesto, può essere stimolante provare a introdurre anche in classe – in maniera guidata – questa tecnologia.

In questo articolo proponiamo una serie di attività pensate per la scuola secondaria, sia di primo che di secondo grado. Si tratta di proposte semplici da realizzare e che aprono spazi per una didattica interdisciplinare e attenta alla cittadinanza digitale.

1. Intervista a personaggi storici

Come spiega anche Giuliana Disanto nel suo articolo Fare Storia con le interviste impossibili, una delle attività più coinvolgenti per studenti e studentesse è quella di intervistare personaggi celebri del passato.

Dopo aver scelto un personaggio storico, l’insegnante utilizza l’IA per generare risposte scritte "nei panni" della figura selezionata, chiedendo al chatbot di adottare uno stile coerente con l’epoca, le idee e il tono del personaggio. Questa fase può essere svolta anticipatamente, in preparazione della lezione, oppure condivisa in diretta con la classe per mostrare come si costruisce un prompt efficace.

Successivamente, gli studenti e le studentesse, divisi in piccoli gruppi, elaborano una serie di domande da rivolgere al personaggio, con l’obiettivo di approfondire il contesto storico in cui ha vissuto, le sue opinioni e i suoi valori. L’insegnante seleziona le domande più adatte e guida la classe nell’analisi delle risposte fornite dall’IA.

Finita l’intervista, è fondamentale passare a una fase critica, in cui si confrontano le risposte con fonti storiche affidabili. Gli studenti devono individuare imprecisioni, semplificazioni o veri e propri errori, imparando così a considerare l’IA come un interessante punto di partenza per un’indagine storica e non come una verità assoluta.

2. Pagine dal passato

Scrivere un diario mettendosi nei panni di qualcun altro è un esercizio molto utile per comprendere meglio il passato da una prospettiva personale. Con il supporto dell’IA gli studenti e le studentesse, guidati dall’insegnante, possono provare a ricreare la voce di un giovane greco durante l’epidemia di peste ad Atene, di una schiava romana, di un adolescente della DDR prima della caduta del Muro di Berlino o di un soldato nelle trincee del Carso.

L’intelligenza artificiale, in questo caso, può aiutare in diversi modi: si può utilizzare per costruire un primo abbozzo di testo, che gli studenti e le studentesse andranno poi a completare, può suggerire un lessicocoerente con l’epoca o riformulare quanto scritto dalla classe. Anche in questo caso, la fase critica è fondamentale.

3. Caccia alle fake news

L’IA può essere un ottimo alleato per lavorare sull’educazione alla cittadinanza digitale e in particolare sulle fake news. Un’attività molto efficace consiste nel presentare alla classe due testi: uno accurato e basato su evidenze scientifiche, l’altro creato dall’IA mescolando informazioni vere e false. A colpo d’occhio, i due testi sembreranno simili, ma solo uno dei due è effettivamente affidabile. Compito di studenti e studentesse è scoprire quale, argomentando la propria scelta e indicando le fonti utilizzate per verificare le informazioni.

Questa attività funziona bene sia come lavoro di gruppo per l’intera classe che in forma di “gara a squadre”. Una variante interessante di questa attività può essere svolta lavorando su immagini generate dall’intelligenza artificiale.

4. Tabelle comparative

L’intelligenza artificiale può aiutare gli studenti a sintetizzare e confrontare informazioni, ma è necessario imparare a valutare le informazioni che fornisce. Un’attività molto semplice consiste nel chiedere all’IA di generare una tabella comparativa su un argomento studiato, per esempio le differenze tra monarchia assoluta e monarchia costituzionale, tra fonti fossili e rinnovabili, tra Sparta e Atene.

Una volta generata la tabella, studenti e studentesse hanno il compito di verificarla, modificarla e integrarla, confrontandola con il manuale o con altre fonti. L’obiettivo non è avere una tabella perfetta al primo tentativo, ma imparare a usare l’IA per organizzare le informazioni e valutare il suo lavoro.

5. Prompt design: l’arte di fare domande

Uno degli aspetti più interessanti dell’intelligenza artificiale è che la qualità delle risposte dipende molto dalla qualità delle domande che vengono poste. Proprio per questo, può essere utile proporre attività di "prompt design": si chiede agli studenti di scrivere diverse versioni della stessa domanda o consegna, cambiando tono, lessico o livello di dettaglio, e si analizzano le differenze tra le risposte generate dall’IA.

Si può lavorare su contenuti disciplinari («Spiega l’energia potenziale come la spiegheresti a un ragazzo di tredici anni», «Scrivi un riassunto della battaglia di Canne in 10 righe»), oppure su temi di attualità o, nel caso dell’insegnamento delle lingue straniere, di traduzioni. Il laboratorio di prompt design aiuta la classe a riflettere sul linguaggio, sulla chiarezza espressiva, sul ruolo del contesto e sull’ambiguità.

6. Racconti a quattro “mani”

Scrivere insieme all’IA può diventare uno stimolante gioco creativo: uno studente o studentessa scrive un paragrafo, l’IA lo prosegue, e così via, fino a ottenere un racconto completo.

Una volta completato, si può lavorare sul testo: quali parti sono più efficaci? Che cosa ha funzionato? Dove si riconosce la voce umana, dove quella artificiale? L’idea iniziale del racconto è stata rispettata?Questa è un’attività utile non solo per lavorare sulla scrittura, ma anche per parlare di autorialità, originalità, rielaborazione e revisione, concetti presenti anche nelle nuove Linee guida di Educazione civica.