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Confrontarsi per crescere a Didacta 2025. Intervista con Lorenzo Becattini

Con il presidente di Firenze Fiera abbiamo parlato del successo di Didacta Italia e delle prospettive che, anche nell’edizione 2025, apre il confronto sulla didattica.

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10 marzo di: Lorenzo Becattini
copertina

Dal 12 al 14 marzo torna alla Fortezza da Basso di Firenze Didacta Italia: il presidente di Firenze Fiera Lorenzo Becattini ci ha raccontato come continua a crescere il più importante appuntamento fieristico sulla formazione e innovazione didattica.

Didacta Italia è una fiera che continua a crescere. Che cosa ci può raccontare di questa edizione?

I dati numerici sono confortanti: gli espositori che quest'anno raggiungeranno il numero considerevole di 520, una bella crescita rispetto ai 430 dello scorso anno. È aumentato anche il numero di eventi, compresi tutti quelli ciò che si svolgono all'interno degli stand: dal totale di 1780 dell’ultima edizione a 2300. Anche come spazi abbiamo una dimensione ragguardevole, perché sono 50.000 m² di utilizzo per la fiera dentro la Fortezza da Basso, divisi in 9 padiglioni.

È una fiera che si svolge in un luogo bellissimo e che nasce da una partnership ampia, perché accanto a Firenze Fiera e a Didacta International abbiamo un rapporto stretto con i due ministeri, quello dell'Istruzione e Merito e quello dell'Università e della Ricerca, oltre che con la Conferenza dei Rettori delle Università italiane (CRUI), la Regione Toscana, Unioncamere e gli altri enti parte del Comitato organizzatore. Quest'anno Didacta Italia è dedicata inoltre ai 100 anni di Indire, questo prestigioso istituto che da poco ha un nuovo Presidente, il professor Francesco Manfredi.

Infine, un punto di orgoglio per la Fiera è che in essa convivono esperienze e attività diverse: quelle legate alla tecnologia come quelle più “tradizionali”, strumenti innovativi, proposte per lo 0-6 come per le università. Tutto questo rende Didacta la fiera per la didattica e la formazione docenti più grande e più importante a livello italiano. Il nostro impegno e il nostro auspicio è proprio diretto a suscitare attenzione ai temi della scuola ad ogni livello, perché lavorare sulla scuola significa migliorare il Paese.

Quali sono i punti forti del programma di quest’anno, che vede già molto eventi sold out?

È così, ogni giorno ci sono tanti eventi che richiamano l'attenzione nei vari padiglioni e stand, anche legati a personalità di spicco. In realtà quello che più è importante per noi è che saranno tre giorni in cui ciascuno avrà modo di riflettere su come cambia la scuola, su come incrociare il desiderio di innovazione dal punto di vista delle tecniche, delle forme di trasmissione del pensiero e dei saperi a tutti i livelli, con una strumentazione che in parte cambia e in parte resta tradizionale.



L’obiettivo è quello di poter ricavare un ragionamento ulteriore su dove sta andando la scuola italiana, in rapporto anche alle esperienze europee, perché non bisogna dimenticare che la fiera introduce un confronto anche a questo livello e che permette di essere consapevoli di quello che facciamo in Italia, dove per esempio siamo molto forti nella proposta 0-6.

Bisognerà poi ascoltare anche il punto di vista di chi frequenterà i nostri spazi attraverso un dettagliato lavoro di customer satisfaction, per capire se la nostra proposta rimane valida confrontandosi con insegnanti, visitatori, espositori. Sarà un dovere e un piacere esaminare i dati che ne deriveranno.

Questi feedback saranno importanti anche per l'edizione che avete già annunciato di Didacta Trentino. Questa volta la Fiera si sposterà nel Nord Italia: ci può dare qualche anticipazione?

Intanto mi sembra importante che da quattro anni si stia cercando di unire alla Fiera più grande di Firenze edizioni tenute in altre parti d’Italia. Siamo rimasti soddisfatti dell'esperienza biennale a Catania, lo scorso anno è stata la volta di Bari, dove ho assistito a un’inaugurazione affollata di docenti e ragazzi. Quest'anno andremo al Nord: abbiamo un tessuto un rapporto di collaborazione con la provincia autonoma di Trento, che si è dichiarata disponibile a poterci ospitare a Riva del Garda, un luogo magnifico e prestigioso per poter anche lì esplorare il tema dei cambiamenti della scuola.

Per noi il fatto di poter arrivare in altre regioni è importante da ogni punto di vista, come prestigio e ritorno economico e, soprattutto, come possibilità di offrire anche ad altre realtà territoriali una visione sulla scuola, cooperando anche con le istituzioni locali e pensando all’intero sistema Paese. Sarà così per questa edizione dal 22 al 24 ottobre in Trentino.

Ci stiamo preparando anche perché è una gestione sempre complessa, con intese che negli anni abbiamo costruito con i ministri e le istituzioni. Penso che il lavoro di Anna Paola Concia sia molto prezioso per tenere dritta la rotta e che altrettanto lo sia quello del professor Giovanni Biondi, che ha alle spalle una grande esperienza maturata in ruoli dirigenziali al ministero. Ecco, bisogna appoggiarsi anche a persone che hanno esperienza e che fanno evolvere la Fiera in sintonia con i Ministeri.

Se dovesse definire Didacta Italia in tre parole, quali sceglierebbe?

La definirei una Fiera con un grande fascino, con un grande valore e con un'attenzione speciale al mondo della scuola che cambia.